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L'alba del secondo millennio
All'alba del secondo millennio, il Cristianesimo occidentale assomigliava ad una fortezza assediata; a sud l'espansione musulmana, a nord i Normanni, ad est l'altro grande impero cristiano, Bisanzio.
Forse in ragione di ciò, il Cristianesimo ci mostrava un uomo che viveva in un mondo proprio, assai differente dal nostro, un uomo che aveva paura del "male", che identificava in una figura mostruosa e terribile, il Diavolo, nella cui esistenza credeva come a quella di Dio, e che aveva bisogno di consolarsi, e credere in potenze superiori, come la Chiesa o l'Imperatore, che lo potessero salvare dalla fame, dalle malattie, dalle guerre, "Salva me, Domine, a fame, a malo, a bello".
Non sempre queste istituzioni erano degne di fiducia così come non sempre il loro comportamento poteva definirsi "etico".
Soprattutto la perdita di fiducia nella chiesa cattolica, generava profonde crisi in quelle masse disperate, sfruttate e stremate dal punto di vista economico, dalle stagioni avverse, dal pagamento della decima e delle corvèes.
Nella generalizzata corruzione, in assenza di un "Pastore", questi uomini smarriti si mettevano a seguire colui che in quel momento interpretava i loro desideri, la loro voglia di emancipazione e di libertà.
Chi nasceva nobile e ricco accedeva a tutti quei privilegi e immunità che rendeva la sua famiglia potente e da temere; chi nasceva dal popolo e povero era destinato ad una vita di stenti, di fame, di fatiche e di soprusi di ogni genere, che lo portavano ad opporsi, a cercare di non pagare le decime, ad organizzarsi in forme di lavoro associato per sfuggire all'esosità delle Corporazioni.
Quest'uomo sicuramente non trovava sostegno in una chiesa che lo esortava a sopportare con rassegnazione la propria disgrazia, in quanto manifestazione della volontà di Dio, e non trovando sostegno nella Chiesa quest'uomo si rivolgeva ad una chiesa parallela e segreta, che conviveva con quella ufficiale, la "chiesa eretica".
I suoi Pastori erano uomini e donne che vivevano di elemosina, senza domicilio fisso, che "seguivano nudi il Cristo nudo" così come viveva la stragrande maggioranza della popolazione.
La povertà vergognosa poneva il problema della dignità umana, ed i "preti eretici" compresero questo dramma, ed andarono verso il povero direttamente, considerandolo una persona, così come poi fece anche San Francesco.
Per meglio comprendere le cause del diffondersi delle eresie nelle società occidentali è necessario percorrere un breve excursus su queste cause che riguardano il campo dell'economia e le crisi alimentari, le lotte e le sommosse all'interno delle città settentrionali, la corruzione della chiesa, tutte condizioni che portarono le eresie ad insediarsi, e poi ad espandersi, in tutta l'Europa, nei primi secoli del secondo millennio.

 

 

Il documento è opera d'ingegno di Gianmarco Marconi ed è tratto da: "L'Ipotenusa" n.9-11 solstizio d'inverno 2006 (quinta serie), a cui si rimanda per gli approfondimenti. Ogni diritto è dichiarato

© Gianmarco Marconi


 

Indice

Premessa Le Crisi Alimentari L'Eresia Catara La Dottrina Catara

La Repressione I Catari in Italia Conclusioni