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Da parte nostra, appartenenti all'emisfero boreale, e in coincidenza con la festa di S. Giovanni Battista, che cosa si può dire? Che rapporto ci può essere? Anche perché ognuno di noi, per essere qui, in Massoneria, possiede la sua luce. Qualunque sia la nostra apertura mentale laica su tutto ciò che ci circonda, ci concediamo - spesso o qualche volta - soste meditative, affacciandoci alla finestra del mondo, volgendo lo sguardo alla immensità dei cieli. Non può che conseguirne, forse, un desiderio di pace di umiltà e di amore verso le cose.
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© Walter De Donatis

Da parte nostra, appartenenti all'emisfero boreale, e in coincidenza con la festa di S. Giovanni Battista, che cosa si può dire? Che rapporto ci può essere? Anche perché ognuno di noi, per essere qui, in Massoneria, possiede la sua luce. Qualunque sia la nostra apertura mentale laica su tutto ciò che ci circonda, ci concediamo - spesso o qualche volta - soste meditative, affacciandoci alla finestra del mondo, volgendo lo sguardo alla immensità dei cieli. Non può che conseguirne, forse, un desiderio di pace di umiltà e di amore verso le cose.
Un Grande Architetto. Se non sono nella mente, e nel cuore, le parole A.G.D.G.A.D.U. non si pensa possano avere grande significato.
La Massoneria e S. Giovanni Battista. Se pensiamo alla pratica esoterica (ma solo ad essa), la Muratoria si perde nella notte dei tempi. Come libera associazione di costruttori di regie dimore e di templi, la sua origine si può collocare approssimativamente ai tempi di Salomone, fra le civiltà culturalmente progredite nei paesi del Mediterraneo orientate.

Tante le sette che praticavano l'esoterismo. In occidente le associazioni di mestiere sorgono nel medioevo e nelle città che si reggevano con ordinamento politico autonomo. Scopi principali: la mutua assistenza, la preparazione nel mestiere, la difesa dei segreti di quest'ultimo. I costruttori di cattedrali - in tempi di marcata impronta spirituale cattolica - scelsero (es. i maestri comacini) come patrono S. Giovanni Battista più per la loro pratica religiosa che per la estrazione esoterica del protettore. Col passare dei secoli quando la massoneria operativa diventa speculativa e si formano le prime logge, quando la ragione subentra al dogma e ad esso si sostituisce, S. Giovanni resta al suo posto nella famiglia, ma con il ruolo di iniziato e iniziatore. Al suoi tempi terreni fu un Esseno (come Cristo).
Esseno, dalla voce aramaica = pio. Nei loro segreti romitaggi, gli Esseni provvidero a custodire riti e vestigia (1).

 

Sui Rotoli del Mar Morto consultare in questa stessa sezione

I rotoli del Mar Morto

 

Sugli Esseni consultare in questa stessa sezione:

Gli Esseni


Non si può dubitare della appartenenza del Battista (ma anche di Cristo) alla setta degli Esseni. Mentre la cristianità ha riservato nel calendario gregoriano il 24 giugno come giorno cultuale in suo onore, la nostra Istituzione lo ricorda nello stesso giorno per unirlo alla celebrazione esoterica del solstizio d'estate.
Giovanni grande iniziato e grande iniziatore. Gli Esseni: segni di riconoscimento, simboli, parole. L'adepto doveva sottoporsi al lavacro lustrale, al soffio d'aria, spirituale. Pensiamo a noi: "che passi dopo essere stato purificato dall’acqua".
Va bene per i fratelli massoni dell'emisfero boreale e per i fratelli dell'emisfero australe? C'e l'altro S. Giovanni (2). In Massoneria sono presenti tutti e due, oltre che attraverso il significato esoterico dei solstizi, anche nella manifestazione operativa della comunità - loggia; il Battista (24 giugno) segna la fine dei lavori dell'anno massonico e la rievocazione istituzionale (1717), I'Evangelista (27 dicembre) è presente sull'Ara con l'Evangelo dello spirito, simbolo della più alta espressione iniziatica. Insomma il Battista, prima di cominciare la sua vita pubblica e la sua missione di battezzatore nel Giordano, era stato iniziato presso gli Esseni e dagli Esseni, che praticavano l''esoterismo, una specie di investitura, affine o quasi a quella di un nostro fratello elevato alla carica di M:.V:. Si sa anche che a lui si presentò Gesù e che anche costui aveva cominciato la sua vita pubblica non prima dei trenta anni di età. Cosi Gesù va da Giovanni per farsi iniziare col battesimo, ma i due si conoscevano da tempo. Era nel mondo (punto da sottolineare) che volevano e dovevano entrare, un mondo ritenuto in dissoluzione, sotto l'azione del male, per indicare una via di salvezza. Si metteranno contro i potenti e finiranno per essere condannati: uno alla decapitazione e l'altro alla crocifissione. Ma il seme era stato sparso.
Il solstizio d'estate neII’esoterismo massonico. Si, ma come trovare una spiegazione logica che metta insieme S. Giovanni, esoterismo massonico, solstizio d'estate.
In una Loggia abbiamo davanti a noi la Bibbia, la squadra e il compasso, i tre simboli che esprimono le tre grandi luci della Massoneria. Sentiamo il Lennhoff. "La Bibbia luce sopra di noi, non come autorità dogmatica, ma come Luce di espressione di una fede in un ordinamento etico dell'Universo; la squadra, la Luce dentro di noi, simbolo delle idee del diritto e del dovere, della attività etica; il compasso, Luce attorno a noi, simbolo della fratellanza al sevizio dell'umanità". Dunque, simboli per iniziati.
Lo sappiamo, simbolo: metto insieme, comprendo, congrego ecc.; iniziazione (muratoria): cominciare a penetrare per meglio accogliere, per meglio saper squadrare la propria pietra cubica. In Officina il compito è mutare la propria pietra grezza in pietra cubica per la elevazione del proprio tempio spirituale e del Tempio di Loggia nel lavoro di gruppo, che è poi espressione di armoniosa catena fraterna. Diciamo - sempre per cercare di affrontare il nesso - che si va dal razionale all'ideale, dal basso verso l’alto, dall'io microcosmo all'io universo. A noi che viviamo sulla terra, sembra di starcene qui fissi a goderci lo spettacolo delle primavere, delle estati, degli autunni e degli inverni. E sulle stagioni misuriamo lo scorrere del tempo e il trascorrere degli anni. Diciamo:"E' spuntato il sole; e tramontato il sole". Ma non sappiamo forse che la terra il sole se lo porta in giro con la sua rotazione, con la sua rivoluzione? Che poi di tutti i movimenti credo che rotazione e rivoluzione siano i movimenti che più ci interessano (o che forse meglio sappiamo individuare). Senza il primo avremmo la illuminazione e il riscaldamento solare soltanto su di un emisfero; senza il secondo, non avremmo stagioni.
La Bibbia, si è detto, è la luce al di sopra di noi (non come autorità dogmatica). Si aggiunga, ora, che la Luce e anche nel Tempio, ove noi operiamo, ed è in noi che operiamo in catena. E' stato anche detto che il compasso è la luce attorno a noi perché, mentre la riceviamo da COLUI CHE E' per mezzo dei nostri simboli e con la pratica del nostro rituale, non possiamo non sentire che la nostra coscienza illuminata dovrà diffonderla nel mondo profano attraverso il nostro adeguato comportamento, saldo sui principi etici di uguaglianza, giustizia, fraternità, per non parlare di quello fondamentale di libertà.
Si è detto pure che la squadra è il saggio equilibrio di ogni nostra attività. Potremmo essere (allora) indotti a considerare che il G.A.D.U. con il suo compasso di perfezione, fa sì che i raggi del sole piovano sul pianeta per inondarlo di luce, di calore, fonti primarie della nostra vita. Questo compasso di perfezione da alla terra una inclinazione sempre diversa durante il giro di rivoluzione, ma è per tutti i giorni dell'anno, ed una costante sulla ellittica - (ossia orbita che il sole descrive apparentemente, nel suo giro annuo, intorno alla terra - piano dell'orbita descritta dalla Terra, in un anno, intorno al sole) - da cui gli equinozi, i solstizi e le stagioni. Angoli, linee disposti per la perfezione dell'Opera che il massone prende come simbolo della sua apertura coscienziale, a seconda delta sua capacità di ricevere e diffondere la Luce. E' possibile, per la celebrazione del solstizio, congiunta a quella del Battista, essere attratti dalle angolazioni e dalle linee diverse, perche in tutte si può sempre vedere il simbolo esoterico del nostro compasso, là sulla Bibbia, sotto la squadra. Il 24 giugno, solstizio d'estate, festa di S. Giovanni Battista, una festa che possiamo dire nostra, perché, con questo lavoro, stasera, chiudiamo simbolicamente I'anno massonico e, se bene abbiamo operato, andremo via contenti e soddisfatti. Possiamo dire festa nostra.
Ma cosa significa il solstizio per un massone? Si può avanzare qualche analogia? Forse si, col seminatore che sparge la semenza sulla Terra, la quale la accoglie in seno, speranzoso di frutti nella buona stagione. Seme in grembo alla madre e pia Terra. Anche noi, ben livellati nel gabinetto delle riflessioni, dove lasciammo i metalli del mondo profano, ci disponemmo alla seminagione dell'esoterismo e bussammo alla porta del Tempio per cercare la Luce. Ci facemmo seme. E siamo cresciuti nelle diverse stagioni: apprendista, compagno, maestro. E se siamo cresciuti, vogliamo crescere ancora. Nelle stagioni future. Sempre! Anche quest'anno abbiamo lavorato (non sempre con gioia), ognuno con il proprio compasso, che ogni fratello apre e richiude, a seconda delle capacità di ripiegamento sulla propria coscienza introspettiva al fine di conoscersi meglio e migliorare. Il miglioramento dei singoli è poi il miglioramento di tutti. Ognuno di noi ha lavorato, ha squadrato molte e varie pietre informi e grezze per la crescita del suo tempio interiore, contribuendo così alla elevazione del Tempio universale della Grande Famiglia Massonica. Vengano altri a cogliere i frutti, a bussare alla porta del Tempio. Ora si chiede il riposo per l’estate, la stagione che il Battista ci apre innanzi. Il Battista che sembra dirci: Fratello, ora va, prendi il tuo riposo meritato - e muratorio - come io lo presi lungo il Giordano. E sappi essere Luce, Luce di solstizio, quella che mette nel granaio il seme di futura pianta, e quindi di sostentamento spirituale e morale.
La Luce ci appare così; infinita ed eterna, ed è la luce di un Architetto, un Architetto si, ma universale.

 

 

 

1. Scoperta dei rotoli, 1947: un beduino, in un crepaccio della roccia, 11 rotoli di cuoio avvolti in rozzo tessuto spalmato di cera e di bitume. Un tesoro, pensò, e corse ad informare il capo tribù che - interesse enorme sotto ogni aspetto - riunì il consiglio degli anziani per decidere. Furono svolti i rotoli e, trovatili pieni di scritti incomprensibili, fu deciso di portarli a Gerusalemme e venderli. Comincia cosi la meravigliosa avventura di uno dei documenti più importanti della storia del medioriente nell'epoca biblica. 35 opere in 11 rotoli. Archeologi, paleografi, etnologi ed altri si recarono sul posto, e nel mondo scientifico fu appurato che quella era la sede, ai tempi di Gesù, della setta degli Esseni e che i rotoli contenevano niente meno che il Vecchio Testamento (i libri per antonomasia, per eccellenza.

2. Sull'esistenza di un terzo S. Giovanni consultare nella sezione delle FAQ: Ma quanti sono i San Giovanni?

 

In Archivio presenti altri due documenti:
Solstizio d'Inverno
Solstizio d'Estate 2017