"Durante lo spazio temporale che trascorriamo all'interno delle nostre Logge, l'occhio cade di tanto in tanto, durante i lavori, sulle luminose effigi del Sole e della Luna. Fanno parte anch'esse di quel simbolismo latente e silenzioso che contraddistingue la nostra Istituzione ed accompagna l'operatività delle Officine. Sole e Luna però, rappresentano simbolismi polivalenti: culture ed etnie diverse ritrovano, in queste rappresentazioni, credenze e riferimenti culturali e religiosi."...

Così introduce il carissimo F:.  P.P. questo sua Tavola architettonica. Il documento rappresenta una opera della maestria dell'Autore ed è stato pubblicato su "Il Laboratorio" n. 24 Marzo/Aprile 1996. Il suo contenuto non riflette necessariamente la posizione della Loggia o del G.O.I. Ogni diritto è riconosciuto. 

 

© P.P.

 

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Durante lo spazio temporale che trascorriamo all'interno delle nostre Logge, l'occhio cade di tanto in tanto, durante i lavori, sulle luminose effigi del Sole e della Luna. Fanno parte anch'esse di quel simbolismo latente e silenzioso che contraddistingue la nostra Istituzione ed accompagna l'operatività delle Officine. Sole e Luna però, rappresentano simbolismi polivalenti: culture ed etnie diverse ritrovano, in queste rappresentazioni, credenze e riferimenti culturali e religiosi.

Non possiamo non ricordare Platone che nella "Repubblica" ne fa l'immagine del bene quale si manifesta nella sfera delle cose visibili. Un bene concepito anche come Dio supremo o come figlio del Creatore, capace di fecondare ma anche di bruciare ed uccidere. li Sole immortale si leva ogni mattina e discende ogni notte (nel regno dei morti) per cui può condurre gli uomini con sé ed ucciderli tramontando: funzione ambivalente di psicopompo omicida e di ierofante iniziatico. Oltre comunque a vivificare, i raggi del Sole manifestano le cose non solo in quanto le rendono visibili, ma in quanto raffigura la estensione del punto principale e misura dello spazio. I raggi solari sarebbero tradizionalmente 7 e corrisponderebbero alle 6 dimensioni dello spazio ed a quella extra cosmica, rappresentata dal centro stesso. Tale rapporto in Grecia era espresso dal simbolismo pitagorico.

Riaffiora così alla mente l'immagine, a volte ritrovata anche nelle nostre riviste, di Blake, Dio solare, che misura il cielo e la terra con l'aiuto di un compasso. Saremmo anche portati ad una similitudine, quella cioè di identificare il Sole, al centro del cielo, come il cuore al centro dell'organismo. Non a caso il Sole spirituale del simbolismo vedico è detto anche Cuore del mondo (ma anche Occhio del mondo). A tale riguardo sia il Sole sia la Luna sono paragonati agli occhi: occhio destro il Sole e sinistro la Luna, l'occhio sinistro che corrisponde al divenire ed il destro al passato. Così il Sole è l'intelligenza e la Luna la memoria. Essendo però la Luce conoscenza, il Sole rappresenta anche la conoscenza intuitiva, immediata e la Luna la conoscenza di riflesso, razionale, speculativa. Quindi, Sole e Luna corrisponderanno rispettivamente allo spirito ed all'anima ed alle loro sedi: il cuore ed il cervello. Essi sono l'essenza, la sostanza, la forma, la materia: suo padre è il Sole, sua madre è la Luna, leggiamo nella "Tavola di Smeraldo" ermetica.

 

Il testo della "Tavola di Smeraldo" con due commenti, sono consultabili nella sezione dedicata:
La Tavola di Smeraldo

 

Per affinità ci sentiamo di azzardare che, la nostra pietra grezza che dobbiamo levigare con la nostra opera, potrebbe essere paragonata a quello che gli alchimisti chiamavano il Sole nero, ovvero la materia prima non ancora lavorata, non ancora in via di evoluzione, per cui la presenza in Loggia del luminoso cerchio solare, potrebbe anche venire interpretata come un richiamo alla conquista di quella Luce che non solo l'iniziazione, ma il costante lavoro su di noi e sulla pietra grezza, ci farà conquistare.

Non meno suggestivo il simbolismo della Luna, simbolo dei "ritmi biologici": astro che cresce, decresce, scompare, riappare ... luce universale del divenire, della nascita, della morte, una storia la sua simile a quella dell'uomo. Una morte però mai definitiva e questo eterno ritorno alle forme iniziali ci appare come la costante del nostro incedere massonico, del nostro continuo lavoro, della costruzione mai conclusa del nostro tempio interiore. E' lei il simbolo della conoscenza indiretta, riflessa, teorica, così come riflessa è la sua luce. Definita sposa del Sole dagli indiani, rappresenta nella tradizione ebraica il popolo degli ebrei: errante come lei! Lo stesso Corano la cita come segno della potenza di Allah, tant'è che nell'Islam esistono due calendari: uno solare, l'altro lunare, per ragioni religiose, essendo la Luna regolatrice degli atti canonici. Il Corano stesso impiega un simbolo lunare. Le fasi della Luna e la mezzaluna evocano la morte e la resurrezione.

Il Testo completo del sacro Corano è presente nella sezione : "I Testi senza età"

Il Sacro Corano

 

Queste due effigi dunque, alla destra ed alla sinistra del Maestro Venerabile, trasudano di simbolismi e significazioni e la loro presenza, fuori da ogni apparente coreografia, uscendo dall'ortodossia di certe allegorie, può essere anche quella di vedere in esse il cammino pericoloso dell'immaginazione, rischiarato dalla Luna e dal Sole, la via regia della ragione e dell'obiettività. Due forze solo in apparenza contrarie, tendenti entrambe a far sì che l'uomo riesca a concepire e concretizzare la parte migliore e più nascosta di se stesso. Non a caso, come avevamo in precedenza accennato, spiritus et anima dovranno unirsi a dar vita a quella dualità attivo-passiva che un massone, più di altri, deve saper conquistare e regolare.
 

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