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Sir Winston Leonard Spencer Churchill nasce nello Oxfordshire il 30 Novembre 1874 e viene al mondo in una famiglia di antichissima tradizione massonica.


Il padre, Lord Randolph Churchill, era stato iniziato in una Loggia di Dublino nel 1878, e la città irlandese è ricca di una felice tradizione occultista ed esoterica che sarà forte in William Butler Yeats e nel massone Oscar Wilde, e che costituisce l'asse ideologico dell'indipendentismo irlandese, che pure possiede un forte tratto di tradizionalismo cattolico di contro alla Massoneria “visibile” anglosassone e protestante.
 

William Butler Yeats, con le sue poesie mitologiche e occultiste costruirà una buona parte dell'immaginario esoterico di Churchill, che pure non aveva alcuna simpatia per la “causa” irlandese.
Per il poeta delle tradizioni mistiche e precristiane d'Irlanda il soprannaturale esiste prima del naturale (è la linea di Rudolf Steiner, il fondatore dell'Antroposofia) e le teorie “meccaniche” non hanno fondamento reale e inoltre, per evitare quello che Yeats chiamava “nuovo fanatismo”, ma la tradizione cabbalistica dell'Ordine al quale Yeats si lega, della Golden Dawn, l'”Alba Dorata”, che ha dieci gradi come le dieci Sephiroth dell'Albero della Qabalah, ha effetti positivi (le Sephiroth stesse) e il corrispettivo negativo e “maligno”, le dieci Qlippot.
La società di massa, “il nuovo fanatismo”, produce il dominio della tecnica, e quest'ultima è l'immagine di una immagine, il mondo rovesciato rispetto alla verità dell'Invisibile.
 

Nell'esoterismo della anglosaxon idea, e qui Churchill sarà influenzato anche nella sua attività politica, poiché egli è convinto che la politica “è guerra”, l'uso delle chiavi negative e di quelle positive è nelle mani dell'Uomo Moltiplicato, di colui che sa richiamare forze celesti e forze ctonie, immagini positive e funzioni “nere” che provengono dall'inconscio personale e collettivo, e questo spiega anche il particolare cinismo rigorosamente non-machiavelliano della prassi politica della Londra imperiale e, per certi aspetti, di Washington, soprattutto dopo la sigla del Patto dell'Atlantico del Nord.
Il Mare Atlantico del Sud è cattolico e latino, l'Atlantico del Nord è giacobita, protestante, bianco e anglosassone.
 

Il futuro Sir Winston entra nella Fratellanza essendo iniziato nella Studholme Lodge 1591 a Londra, il 24 Maggio 1901, e i registri massonici lo indicano come “membro del Parlamento”.
La Massoneria è, già da prima che l'elezione a Gran Maestro del Principe di Galles, il futuro Edoardo VII, il centro dell'élite politica, degli affari, intellettuale dell'Impero Britannico.
Massoneria e anglo-saxon idea sono una unica e sola cosa, nella tradizione britannica di quegli anni.
La Fratellanza è proprio, come afferma oggi un documento della Loggia intestata proprio a Winston Churchill, la 351 negli Stati Uniti, in quegli anni come oggi, il fulcro della diffusione globale della “anglo-saxon idea”, un mito che nasce nel Medioevo con il racconto di Beowulf, “il più forte tra i forti”, l'uccisore del mostro Grendell, il capo saggio che unisce il suo popolo prima separato da antiche fazioni e differenti etnie.
 

Ma l'anglo-saxon idea è anche, proprio nei suoi miti di fondazione, l'”altro” , l'assolutamente Altro dalla tradizione greco-romana e dalla civilizzazione mediterranea, qui si tratta di un progetto globale di fusione di tutte le nazioni e i popoli sotto l'egida di un nuovo Beowulf, principe fortissimo e saggio, che unifica i popoli non con la logica del Pantheon latino, che mantiene la diversità delle genti, ma con la fusione dei popoli (come i sassoni con gli angli) tramite un Ideale superiore. L'Idea fonda, anche etnicamente, un Popolo, non crea il mito politico che unifica sotto di sé tanti popoli diversi senza mischiarli tra di loro.
Per dirne una, fu un grande Gran Maestro della Massoneria detta di “Palazzo Giustiniani”, negli anni '70 del XX secolo, a chiedersi se la maggiore Obbedienza italiana dovesse seguire gli inglesi o gli americani, nella sua “linea” politica profana.
Detto tra parentesi, è proprio questa diarchia britannica e nordamericana a definire la intrinseca debolezza “profana” delle Obbedienze italiane, che devono tenere unite due linee politiche e geostrategiche, in Massoneria, spesso legate ma ancora più spesso in divergenza tra di loro, soprattutto per quanto riguarda l'analisi degli equilibri strategici mediterranei.
 

Sir Winston era il simbolo anche familiare di questa unione tra le due sponde anglosassoni dell'Atlantico, e certamente l'idea di un “Trattato dell'Atlantico del Nord” ha un sostrato esoterico oltre che geopolitico, e spesso la geopolitica, come ben sapevano Karl Haushofer e il suo allievo Rudolf Hess, colui che volerà solitario in Gran Bretagna per evitare la Seconda Guerra Mondiale, lo scontro tra sassoni di mare e sassoni di terra, ha un fondo magico, mistico ed esoterico.
 

É lo scontro, a cui Churchill ha creduto, da buon esoterista, fin dal primo momento, tra la sapienza atlantica che unisce tutta la “anglo-saxon idea” e l'idea razzista e etnicista di unire tutta la “nemica” Europa occidentale in un Reich di maghi neri; ovvero tra la superiorità dell'Idea Occulta che ha sconfitto i Boeri in Africa Meridionale e l'esoterismo terrestre, e non marittimo, come il mostro Leviatano che da il titolo al testo più famoso di Hobbes, del “mago nero” Hitler.
Terra contro Mare, oltre che liberalismo che sottende la superiorità degli anglo-sassoni contro il socialismo nazionale etnicista che è lo strumento, puramente terrestre, di dominio germanico delle steppe eurasiatiche.
 

Sarà qui il nesso temporaneo tra la tradizione occultistica delle democrazie liberali e l'esoterismo dell'Uomo Potenziato, del “Costruttore di Dio” che è sotteso dal comunismo sovietico.
Atlantico, quindi, come asse marittimo dell'Occidente, e quindi punto di sutura tra i due mondi separati della anglo-saxon idea, come mare dell'Ovest rispetto alla potenza terrestre europea e africana, e la Terra si controlla sempre dal Mare; esso è il punto di nascita del mito di Atlantide, asse del pensiero occidentale da Platone a Shakespeare ed è quindi il punto da cui, purificato, rinascerà il Mondo, dopo le divisioni attuali.
L'Asse Atlantico peraltro è quello intorno al quale, nelle tradizioni esoteriche rinascimentali, si sposta l'eclittica terrestre e quindi si genera il Mito dei Miti, quello del Salvator Mundi.
 

Sir Winston, dicevamo, incarna anche nella sua tradizione familiare il legame tra Massoneria della anglo-saxon idea e unione tra USA e Gran Bretagna.
Il padre Randolph, Magister Magistrorum della Fratellanza britannica, muore di sifilide quando Winston aveva venti anni. Incontrò la madre di Winston, chiamato così in memoria del suo antenato degli inizi del Settecento, a un ballo dell'agosto 1873 in onore del figlio dello Zar Alessandro III, innamorandosene immediatamente.
Anche questo tratto, l'amour fou, è un tema dell'esoterismo erotico massonico.
Si pensi qui al tema dell'amore e dell'eros in Mozart, dove la passione e l'amore matrimoniale (Il Ratto dal Serraglio, Don Giovanni o, in particolare, il Fidelio di Beethoven) si fondono insieme, per creare quell'uomo “moltiplicato” che è l'unione di maschio e femmina nel vincolo di coppia.
L'amore con la passione è lo strumento per l'azione delle forze che portano “in alto” le percezioni e l'intelletto dell'Iniziato.
 

La madre del futuro leader britannico, saggio e forte come il Beowulf di cui aveva studiato la tradizione tardomedioevale a Harrow, è Jeannette “Jennie” Jerome, di Brooklin, figlia del ricchissimo finanziere Leonard Walter Jerome, proprietario della maggioranza delle quote del New York Times e di buona parte dei pacchetti azionari delle ferrovie USA.
Fu, nella tradizione massonica, un mecenate e un organizzatore di attività caritatevoli. Fu anche il sostenitore e l'amante di molte cantanti liriche, da Adelina Patti alla svedese Jenni Lind e il finanziatore di varie raccolte d'arte e di riviste letterarie.
Mecenatismo tipico della tradizione massonica, peraltro.
 

Per il Massone, e soprattutto per l'iniziato di tradizione anglosassone, la beneficenza ai poveri e il sostegno alle arti sono una unica e sola azione nel mondo. Far ritornare al popolo la fortuna che il Fato ci ha donato, in un circolo continuo di fortune che si creano e passano via.
Le belle arti portano indubbiamente ad “altri e superiori stadi di esistenza”, che sono quelli nei quali la carità e il superamento della separatezza tra gli uomini divengono effettivi, e la “filosofia triste, selvatica e misantropa” è quanto di più lontano dalla tradizione crociata, e quindi legata alla anglo-saxon idea, della Fratellanza.
Si noti bene che la tradizione crociata, anche nei settori meno filocristiani della Tradizione Massonica britannica, è un elemento di riconoscimento e di identità fondamentale: siamo alla tradizione di Riccardo Cuor di Leone, forse una reincarnazione simbolica e iniziatica, e quindi più significativa, di Beowulf, che reagisce con la guerra al Saladino al ritiro di Federico Barbarossa e di Filippo II di Francia prima della riconquista di Gerusalemme; mentre il sassone Riccardo riconquista Acri e altri piccoli porti sulla costa attuale di Israele e del Libano, e lascia il terreno solo dopo aver concluso la pace con il curdo Saradino, nato a Tikrit come Saddam Hussein.
 

Se non si conosce questo retroterra simbolico, culturale, esoterico e politico non si capisce molto della politica, anche di quella churchilliana, di Londra in Medio Oriente. Non si comprende bene il rapporto degli inglesi con il sionismo prima di Israele; e poi l'oscillare continuo tra un'area araba legata al progetto di Lawrence d'Arabia di una Inghilterra patrona del nazionalismo arabo (e non islamico) e un sostegno alla struttura del nascente nazionalismo ebraico, se non si capisce questo retaggio “crociato” insito nella psicologia e nella formazione delle classi dirigenti britanniche.
Per essere più esatti, la Gran Bretagna vuole, oggi come ieri, un Medio Oriente che controlla o che inibisce l'accesso ai concorrenti “terrestri” di Londra in Europa (Germania, ma anche Italia e Francia) ai propri sistemi di comunicazione e alle proprie risorse, e che permette l'accesso dell'Inghilterra a tutto il sistema dell'Asia Centrale e dell'India, oltre che all'Asia marittima delle coste cinesi fino all'Australia e alla Nuova Zelanda.
I progetti imperiali durano molto a lungo, i fallimenti strategici, come quello ormai evidente del nostro Paese, sono perfino ancora più duraturi.
 

Torniamo a noi: il 12 Settembre 1908 Churchill sposò Clementine Ogilvy Hozier, una signora priva di particolari risorse familiari ma che Sir Winston sposò dopo sei mesi che l'aveva conosciuta, dopo essere stato rifiutato dall'attrice Ethel Barrymore.
La madre della moglie di Sir Winston, in un contesto in cui il potere e la Fratellanza massonica hanno sempre fondamento in legami familiari e storie di piccole dinastie, era Lady Blanche Henrietta Ogilvy, figlia del Settimo Conte di Airlie.
Famiglia importante ma priva di solidi mezzi. L'amore, amor omnia vincit, tema classico delle “tavole architettoniche” di qualsiasi Loggia.
Non si capisce la Massoneria in Gran Bretagna se non si ricorda come l'Impero, per motivi ideologici quanto economici e militari, sia rimasto fuori dalle Guerre di Religione e dai loro frutti, le Rivoluzioni che hanno dato inizio alla “Guerra Civile Europea”.
Churchill, che vuole provare la sua passione e i suoi limiti, come tutti i giovani intelligenti e colti, va in Sud Africa nella fase dello scontro tra britannici e boeri, una guerra inframassonica che molto modificherà la cultura politica della Fratellanza britannica.
Qui la figura chiave è sir Cecil Rhodes, l'uomo intorno al quale il maestro del Presidente Clinton, Carroll Quigley, che fu anche il primo direttore della NASA, attribuirà il ruolo di centro di irradiazione della élite occulta anglosassone che regola nascostamente il mondo anche oggi.
 

Sir Cecil, che fu per molti versi il mentore del giovane Winston Churchill, entra nel 1877 nell'Apollo Chapter massonico dell'Università di Oxford.
Churchill è corrispondente di guerra, ma viene catturato dai Boeri e rimane in un campo di detenzione, dal quale riesce a sfuggire passando per 300 miglia in territorio nemico, il che lo farà diventare un piccolo eroe nazionale in Gran Bretagna.
 

L'Eroe è una figura massonica: subisce una iniziazione, passa attraverso varie prove, le vince e raggiunge quello che Robert Musil nel suo “Uomo senza Qualità” chiama l'altro stato, ovvero la qualifica di uomo potenziato e migliorato rispetto al suo stato naturale, un uomo che se pure muore, passa “ad altro stato di esistenza”, gli Eroi non muoiono mai.
Sono questi gli anni, lo abbiamo già notato, in cui Winston Churchill diviene massone, e poi rapidamente passa al Secondo Grado, quello di “compagno” e il 5 Marzo del 1902 passa al grado di Maestro.
 

Il futuro Re Edoardo VII, Gran Maestro della Massoneria Britannica al momento in cui Winston Churchill entra nella Fratellanza, non fa mai mistero della sua appartenenza all'Ordine.
La Studholme Lodge n. 1591 ha sede a Londra, dopo il suo inizio presso la residenza stessa degli Studholme, al 1105 di Mount Street, e certamente, quando Winston Churchill vi entra, è al corrente che nell'Arte Muratoria erano entrati i suoi antenati Lod Henry John Spencer Churchill, morto nel 1840, il quarto figlio del quinto duca di Marlborough, che diviene vice Gran Maestro quando il titolare della carica allora, il Conte di Durham, viene nominato ambasciatore in Russia e deve abbandonare la carica massonica.
Del padre di Winston abbiamo già detto, terzo figlio del settimo duca di Marlborough, e lo zio di Winston, George Charles Spencer-Churchill, marchese di Blanford, che muore nel 1892, sono iniziati nella stessa Loggia di Winston, ma furono entrambi esclusi dai lavori di Architettura della Loggia, insieme con Oscar Wilde, membro della stessa Officina, per mancato e ripetuto pagamento delle capitazioni.


Sulla Massoneria di Oscar Wilde e il suo significato vale una nota. Wilde sa bene che i gradi alti della Massoneria scozzese sono una repetitio della Morte e Resurrezione di Gesù Cristo.
Ma il suo massonismo, anche se sofferto in rapporto alla posizione della Chiesa Cattolica sulla Fratellanza, è indubitabile e profondo, quasi come quello di Yeats.
Straordinario e profetico il verso in cui il dandy di Oxford ritiene che: “come down, Son of Man, and show thy might, lest Mahomet will be crowned instead of You, (“torna giù, figlio dell'Uomo, e mostra il Tuo potere, altrimenti Maometto sarà incoronato al Tuo posto”).
Troverà pace, Oscar Wilde, nella Golden Dawn, filiazione della “Apollo Lodge” dell'Università di Oxford alla quale apparterrà sir Cecil Rhodes, e la loggia irregolare e talvolta dedita a operazioni esotericamente molto pericolose stimolerà comportamenti irrituali e spesso eterodossi, valga per tutti il rapporto omosessuale tra la teosofa Blavatsky, legata alla sua amica Annie Besant, anch'essa teosofa e organizzatrice dei primi moti socialisti e femministi in Gran Bretagna, e comunque la Golden Dawn indirizzava i suoi aderenti alla eterodossia sostanziale e formale, nella sessualità come nel vestire o nelle abitudini alimentari. “Rompere tutte le regole”. Ecco perché il fondatore della Golden Dawn, Alistair Crowley, è presente nel Pantheon di personaggi antichi e moderni che fa da sfondo al vecchio album dei Beatles Sgt. Pepper 's Lonely Hearts Club Band.
Alto e Basso si mescolano, nel mondo contemporaneo, ma molta cultura popolare ha imprevedibili radici occulte e coltissime.
Sregolare per chiamare le potenze ctonie, una antica tecnica magica che Crowley, il fondatore dell'Ordine Ermetico della Alba Dorata, porterà a nuova gloria.
 

Churchill, comunque, viene nominato, nel Luglio 1912, Primo Lord dell'Ammiragliato.
Sir Winston aveva visto, da inviato di guerra, e probabilmente già da informatore “amichevole” dell'Intelligence Service, come gli USA avevano letteralmente “colpito e affondato” la flotta spagnola a Cuba, quando Washington era corsa in aiuto degli indipendentisti cubani.
Una flotta in legno, quella spagnola, con splendide vele, come nel Seicento, era stata distrutta dalle navi in metallo, e spinte dal vapore e spesso già dal calore generato dal petrolio dei nordamericani in pochi giorni.
Ovvero, per il massone e il sostenitore della anglo-saxon idea Winston Churchill, la potenza oceanica massonica, protestante, anglosassone, bianca, laica, aveva vinto, con la sua evidente superiorità militare, culturale, razziale, gli spagnoli che sono cattolici, latini, non del tutto appartenenti alla white race (gli immigrati italiani in USA non venivano considerati di razza bianca dalle autorità burocratiche) per la quale sia i britannici che i boeri avevano combattuto in Sudafrica, e si trattava peraltro di una potenza, quella spagnola, ormai quasi del tutto terrestre.
 

Gli Imperi si tengono con la tecnologia e con la democrazia, che non vuol dire mitologia delle masse e dei loro capricci, ma selezione accurata e non familista o religiosa delle classi dirigenti.
Ed è qui che Sir Winston, da Primo Lord dell'Ammiragliato, scoprirà l'importanza della geopolitica del petrolio e quindi il ruolo del Medio Oriente, con l'azione dei Servizi britannici nella “Rivolta Araba”, tra Lawrence d'Arabia e Gertrude Bell, e la lettura del Medio Oriente, certo come “vuoto geopolitico” dopo la caduta dell'impero ottomano, uno dei veri obiettivi della Prima Guerra Mondiale ma soprattutto come asse di congiunzione della penisola eurasiatica verso la Via della Seta, l'India ancora britannica, per equilibrare la pressione dei Nuovi Sarmati e della nuova “Orda d'Oro” sovietica verso il limes antico e nuovo, quello che passa dentro la Germania.
La logica dell'Alleanza Atlantica dopo la sconfitta dell'Asse, quindi.
E non si tratta della ripetizione del vecchio limes dell'Impero Romano, ma della frattura del grande potere terrestre dei sassoni di terra, per evitare che dominino la penisola eurasiatica e quindi chiudano la Gran Bretagna nel suo ruolo strategicamente ancillare e, all'epoca, tale da non poter controllare il proprio vasto impero.
 

Churchill leggerà, da Primo Lord dell'Ammiragliato, da patron dei Servizi britannici (che hanno sempre una “linea” geopolitica e geofilosofica, vedasi il rapporto tra Toynbee, Churchill stesso e il Servizio britannico dell'epoca), e poi da Premier in guerra contro la Germania nazista e il resto dell'Asse, l'Europa come isolata e geopoliticamente irrilevante.
Quando fonda il SOE, Special Operations Executive, già sospettando con ogni probabilità l'infiltrazione di MI5 e MI6 da parte dei sovietici e degli stessi tedeschi, Churchill dice al Ministro set Europe ablaze, “incendia l'Europa”, quella penisola eurasiatica che sta in mezzo al Medio Oriente da gestire dopo la caduta dell'impero ottomano, vero obiettivo geopolitico della Prima Guerra Mondiale, e che interrompe la continuità strategica dell'Impero Britannico dal centro del Mediterraneo verso l'India e l'Asia Centrale fino ad Hong Kong, i veri asset geopolitici di Londra, nel pensiero di Sir Winston Churchill.
L'Europa è isolata, a meno che non si unisca o con il Leviatano, antico mostro oceanico spesso associato al maligno dai cabbalisti ebrei, il mostro del mare che sale dall'Atlantico del Nord e che garantisce la democrazia secondo la “anglosaxon idea”, oppure con Behemoth, il mostro terrestre.
Egli è la prima delle opere del Creatore (il Behemoth) solo il suo Creatore lo minaccia di spada” (Giobbe, 40, 20) e, nell'esoterismo moderno, ammesso che si possa parlare di modernità dell'esoterismo, il Behemoth è colui che mescola verità e menzogna, vero e falso, sogni e realtà. Confonde l'Uomo, mentre il Leviatano non lo inganna ma può distruggerlo.

Si tratta di due realtà geopolitiche e demonologiche insieme: il mostro marino, dal quale Hobbes trae la sua teoria della Sovranità, è, come Dio, ma naturalmente in modo ben diverso, capace di usare tutti e due i registri della realtà, il “bianco” e il “nero”, e il mago che lo imita dovrà trarre da lui gli strumenti per operare nei due mondi, mentre Behemoth è l'animale della dominazione del piacere sessuale o del cibo, il “fermarsi” sulla Terra senza dominarla attraverso le acque o i viaggi.
D'altra parte, era proprio Lawrence d'Arabia a paragonare il deserto al mare.
E Churchill penserà sempre la II Guerra Mondiale, che non ha voluto ma che ha previsto e accettato fin dai primi segnali dell'azione diplomatica nazista, e probabilmente anche prima, come “guerra di movimento” dove conteranno tutti gli elementi aristotelici, l'acqua, con la guerra navale e sottomarina, l'aria, soprattutto l'aria, il regno di Puck, il folletto di Shakespeare nel Sogno di una notte di mezza estate, un “fairy tale” del tutto iniziatico, dove il bosco parla come parlava all'iniziato Rudolf Steiner, e l'aviazione che sarà determinante, il fuoco, la potenza della distruzione delle artiglierie, e la Terra, con la mobilità e la massa di guerrieri, colossale e inusitata fin dai tempi dell'Impero Romano, che saranno mossi in tutti i teatri di operazioni.
Non a caso, poi, nelle sue memorie Churchill porrà la massima attenzione alle varie conferenze che attraverseranno, da Algeri a Yalta, la storia degli Alleati e di essi con l'URSS di Stalin.
 

Gli USA, con Roosevelt, sono affascinati da “Uncle Joe”, Stalin, ma non leggono la centralità strategica mondiale, inevitabile, della penisola eurasiatica, Washington è ancora incentrata sul suo estero vicino, non capisce l'Europa, la legge solo come un margine di contenimento o perfino di trattativa con i comunisti sovietici, figli di un altro progetto occulto e mondiale.
Dopo la vittoria nella guerra e la sconfitta elettorale di Churchill da parte dei laburisti di Attlee, da sopportare, come dice Kipling, “entrambi come impostori”, la gloria e la caduta, Churchill se ne andrà con la consorte a dipingere pessimi quadri sul Lago di Como, per ritirarsi, ma senza perdere mai il controllo della situazione, a “vita privata”.
 

Morirà a 90 anni, certo un bel record per un appassionato bevitore che aveva inanellato splendide battute sulla sua preferenza per il whisky (“domani mattina io sarò di nuovo sobrio ma lei, signora, rimarrà brutta”) nel 1965, con i tre figli accanto, Sarah, Randolph, Mary, e la figlia morta bambina che probabilmente lo osservava nello stato intermedio nel quale cadono i morituri prima della separazione tra anima e corpo, quando si avvia un cordone argenteo tra il corpo e l'Alto, o quello che comunemente definiamo come tale.
 


 

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Il documento che precede è opera d'ingegno del Professor Giancarlo Elia Valori ed qui esposto dietro sua autorizzazione.

Il contenuto obbliga soltanto l'Autore e non riflette di necessità la visione della Loggia o del G.O.I. Ogni diritto è riconosciuto. 

© Professor Giancarlo Elia Valori

Honorable de l'Academie des Sciences de l'Institut de Frances

Professore di Economia e Politica Internazionale presso la Peking University. (CINA)