Se scrivo queste lettere per convincere della verità della nostra Filosofia quelli che s'immaginano che non sia che una vana idea e un paradosso, io seguo l'esempio di molti maestri di questa grande arte.
Procurerò di convincere dei loro errori quei tali, dimostrando la solidarietà dei principi della nostra scienza che poggia sulle leggi e le operazioni della natura. Io non parlerò che leggermente di ciò che riguarda la pratica e scrivo per voi soli, saggi discepoli di Ermete e veri figli dell'arte e mio unico scopo è di servirvi da guida in una strada così difficile a seguire.
La nostra pratica in effetti è un cammino nelle sabbie mobili dove ci si deve condurre per mezzo della stella del Nord, piuttosto che per mezzo delle tracce che si vedono impresse. La infinità di impronte che un numero infinito di persone hanno lasciato è si grande e si trovano tanti differenti sentieri che conducono tutti nei deserti spaventosi, che è possibile allontanarsi dalla vera via che solo i saggi, favoriti dal cielo, hanno saputo distinguere e riconoscere.
Questa confusione arresta di un tratto i figli dell'Arte, gli uni al principio, gli altri alla metà di questo corso di Filosofia e qualcuno stesso quando é alla fine di questo penoso viaggio, quando comincia a scoprire il termine felice della intrapresa, ma non si accorge che il poco di cammino che resta a fare, é il più difficile.
Essi ignorano che gli invidiosi della loro felicità hanno scavato dei fossi e dei precipizi nel mezzo della via e che per mancanza di conoscere le svolte segrete per dove i saggi evitano queste pericolose pieghe, perdono disgraziatamente tutto il vantaggio che hanno acquistato nel medesimo tempo che essi si immaginano di aver sormontato tutte le difficoltà.
Io vi confesso sinceramente che la pratica della nostra arte é la più difficile cosa del mondo, non in rapporto alle operazioni, ma riguardo alle difficoltà che vi sono nell’apprenderle dai libri dei Filosofi. Poiché se da una parte é chiamata con ragione gioco dei fanciulli, dall'altra essa richiede in coloro che cercano la verità con il loro lavoro e il loro studio, una coscienza profonda dei principi e delle operazioni della natura nei tre regni, ma particolarmente nel regno minerale e metallico.
É una gran cosa quella di trovare la vera materia che é il soggetto della nostra opera; occorre per questo levare mille veli oscuri in cui ella è stata nascosta; occorre distinguerla col suo proprio nome tra un milione di nomi straordinari di cui i Filosofi l'hanno diversamente espressa.
Occorre comprendere tutte le proprietà e giudicare di tutti i gradi di perfezione che l'Arte é capace di dargli. Occorre conoscere il Fuoco segreto dei saggi che é il solo agente che può aprire, sublimare, purificare la materia per essere ridotta in acqua.

Occorre penetrare perciò fino alla forza Divina dell'acqua celeste che opera la soluzione, l'assimilazione e la purificazione della pietra.

Occorre saper convertire la nostra acqua metallica in olio incombustibile per l'intera soluzione del corpo, da cui viene la sua origine, e per questo effetto necessita fare la conversione dei tre principi. Occorre apprendere come si deve fare un Mercurio bianco e un Mercurio citrico; é necessario fissare questo Mercurio, nutrirlo col proprio sangue affinché si converta in Zolfo fisso dei Filosofi. Ecco quali sono i punti fondamentali della nostra Arte; il resto dell'opera si trova assai chiaramente insegnata nei libri dei Filosofi perché abbiano bisogno di una più ampia spiegazione.

Come vi sono tre regni nella natura, vi sono così tre medicine nella nostra Arte che sono tre opere differenti nella pratica e che non sono tuttavia che tre differenti gradi che elevano il nostro elisir alla sua ultima perfezione.

Queste importanti operazioni delle tre opere, sono nascoste sotto la chiave del segreto da tutti i Filosofi al fine che i sacri misteri della nostra Divina Filosofia, non siano rilevati ai profani; ma per voi che siete i figli della scienza e che potete intendere il linguaggio dei Saggi, le serrature vi saranno aperte e avrete le chiavi dei preziosi tesori della natura e dell'arte, se voi applicherete tutto il vostro spirito a comprendere ciò che io ho fatto disegno di dirvi in termini tanto intelligibili, che è necessario, per quelli che sono predestinati, come siete voi, alla conoscenza di questi sublimi misteri.
Con queste sei chiavi voi potrete entrare nel santuario della Filosofia, aprire tutti i ripostigli e pervenire nell'intelligenza delle verità le più nascoste.