Avvertenza dell’Editore

Sono trascorsi sette anni da quando ritrovai nel mio studio questo Manoscritto. Tutte le ricerche che ho fatto in seguito, non mi hanno consentito di scoprire, né chi, di nascosto, me lo ha portato, né per quale motivo mi è stato lasciato. I miei amici stimano questo piccolo lavoro molto antico, & fondano la loro supposizione su due prove che, se non vere, sono almeno verosimili: la prima, è che il Manoscritto è redatto in antico caldaico; la seconda è che nei libri moderni di questa scienza, ci sono molte cose che sono state riprese da questo Manoscritto.  

L'ho tradotto, su richiesta dei miei amici, il più esattamente possibile. Anzi ho fatto di più, ho tradotto tutte le frasi nel mio stile ordinario, senza tuttavia alterare nessuno dei pensieri dell'autore; & oggi lo dono al Pubblico, per rendere nomea alla mia traduzione, piuttosto che per impegnarlo ad aumentare il numero dei soffiatori. Perché, a parlare francamente, ho sempre considerato la Grande Opera come una chimera; & qualunque cosa ne dicano tutti gli Autori Alchimisti, per garantire della possibilità & della realtà della Pietra Filosofale, & dell'antichità del suo segreto, li reputo tanto ambigui & tanto ciarlatani, senza, ovviamente, dimenticare il loro Ermete se è vero che abbia scritto su questo argomento, li credo, dicevo, tanto ambigui & tanto ciarlatani quanto i Preti del Paganesimo. 

Uno dei miei amici, uomo onesto & equilibrato, ma un può troppo credulone, sostiene che questo preteso segreto esista, & afferma di aver visto parecchie volte fare dell'oro. Ma come posso credere ad una persona che dice anche di avere visto dei fantasmi? 

L'epistola dedicatoria mi è sembrata alquanto perspicace, & un capo-d'opera in questo genere. Credo anche d'aver scoperto che l'autore, chiunque esso sia, non crede alla trasmutazione dei semplici metalli; & che ha scritto questo trattato, piuttosto per trastullo che per far dei proseliti.   

  

Epistola Dedicatoria 

"Alla Posterità" 

O Posterità! è a te che mi rivolgo & a cui dedico questo lavoro, piccolo nelle sue dimensioni [18 pagine n.d.t.]  ma imponente nel suo progetto! 

E a chi potevo meglio indirizzarmi, & offrire questa dedica, se non a te, che non manchi mai di rivendicare il merito prevaricato, & garantisci a tutti la giustizia che gli è dovuta? 

Scrivendo questo trattato conciso, ma nobile, non ho ignorato che andavo a procurarmi tanti nemici quanto sono i profani, & che mi ponevo come soggetto agli strali dell'ironia; ma la fiducia che ho in te mi ha rassicurato contro il loro numero & contro la loro malizia. 

Mi immagino già sentirti parlarti in mio favore ai miei antagonisti, & dir loro: L'arte di fare dell'oro o è vera, o è falsa. Se è vera, non ha scritto in  menzogna; & ha avuto ragione di scrivere nello stile dei Filosofi, & fuori dalla portata degli stupidi & degli ignoranti. Se è falsa, questi stessi stupidi & questi stessi ignoranti hanno con lui un debito, poiché, per le disposizioni che esige l'anima, & che sono così rare oggi nel mondo, li avverte di non rischiare assolutamente le ricchezze che possiedono, per un bene immaginario che esiste soltanto nel pensiero di alcune teste matte. 

Ecco ciò che non mancherai di dire ai miei nemici. Supererò la loro malizia; & ne avrai tutto il merito. 

 

 

Indice

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