1 Mercoledì 20 di Maggio 1640, vigilia della gloriosa Ascensione del nostro Salvatore Gesù Cristo, dopo avere pregato la sua santissima Madre Vergine nella chiesa Cattedrale Metropolitana di Parigi, uscii da questa chiesa bella e grande e considerando attentamente il suo ricco e magnifico Portale, di squisita struttura, dal fondamento fino alla sommità delle sue due alte ed ammirevoli Torri, feci le osservazioni che andrò a spiegare.
 

Comincio con l’osservare che questo Portale è triplice, formando tre entrate principali in questo splendido Tempio, solo corpo dell’edificio, ed annunciare la Trinità delle Persone in un solo Dio, sotto il quale per l'operazione del suo Spirito Santo, il suo Verbo si è incarnato per la salvezza del mondo nei fianchi della Vergine santa; simbolo dei tre principi celesti in unità che sono le tre principali chiavi aprenti i principi, e tutte le porte, le strade e le entrate della natura sublunare cioè della linfa universale, e di tutti i corpi che essa forma, e produce, conserva o rigenera.


1° La figura posta al primo cerchio del Portale, in faccia all’Hôtel-Dieu, rappresenta nella parte più alta Dio Padre, Creatore dell'universo, con le braccia distese, che tiene in ciascuna delle sue mani una figura di uomo a forma di angelo. Ciò rappresenta che Dio Onnipotente al momento della creazione di tutte le cose che fece dal niente, separando la luce dalle tenebre, fece queste nobili Creature che i Saggi chiamano Anima Cattolica, Spirito universale, o Soffio vitale incombustibile, e Mercurio di vita, cioè l'umido radicale generale, i cui due principi sono raffigurati da questi due Angeli.
Dio Padre li tiene nelle sue due mani, per fare la distinzione tra lo Zolfo vitale, suo olio di vita, che si chiama Anima e del Mercurio di vita o umido primogenito, che si chiama Spirito, sebbene siano termini sinonimi, ma solamente per fare concepire che quest’Anima e questo Spirito traggono il loro principio e la loro origine dal mondo sopraceleste ed archetipale, dove è la Sede ed il Trono pieno di gloria dell’Altissimo; da dove emana in
modo soprannaturale ed impercettibile per comunicarsi come prima radice, la prima Anima mobile e la sorgente di vita di tutti gli Esseri in generale, e di tutte le Creature sublunari tra cui l'uomo è il prediletto.


2° Nel cerchio di sotto al mondo sopraceleste ed archetipale si trova il Firmamento, o Cielo astrale nel quale compaiono due Angeli, con il capo chinato, ma coperto ed avvolto.
L'inclinazione di questi due Angeli, con la testa in basso, ci fa capire che l'anima universale, o lo spirito Cattolico, o per meglio dire il soffio della virtù di Dio, vale a dire, le influenze spirituali del Cielo archetipale, discendono da Lui al Cielo astrale che è il secondo mondo, ugualmente celeste, detto etipico, dove abitano e regnano i pianeti e le stelle che hanno il loro corso, le loro forze e virtù, per il compimento della loro destinazione e dei loro doveri, secondo i decreti della Provvidenza che li ha così ordinati e subordinati, al fine di operare attraverso il loro ministero e le loro influenze, la nascita e generazione di tutti gli Esseri Spirituali e di tutte le cose sublunari, partecipanti dell'Anima e dello Spirito Universali. E per mezzo dei due Angeli con la testa china in basso, che sono vestiti, ci è mostrato, che il seme universale e spirituale Cattolico non sale, ma scende sempre ed il corpo in cui è nascosto, ci insegna, che questo seme celeste è coperto e non si mostra nudo, ma si nasconde con cura agli occhi degli ignoranti e dei Sofisti e non è conosciuta affatto dal volgo.


3° Sotto il Firmamento vi è il terzo Cielo, o elemento dell'aria; nel quale appaiono tre bambini circondati di nuvole. Questi tre bambini significano i primi tre elementi di tutte le cose, chiamati dai saggi principi principianti di cui i tre principi inferiori, sale, zolfo, e mercurio, hanno origine, e sono chiamati principi principiati, per distinguerli dai primi, sebbene tutti insieme, discendano dal Cielo archetipale, e partano dalle mani di Dio che della sua fecondità, riempie tutta la natura; ma tutte le influenze spirituali e celesti sembrano essere emanati dai primi due Cieli, prima di unirsi a qualsiasi corpo sensibile; ciò fa in modo che ogni emanazione spirituale del primo Cielo o dell'Archetipale è chiamata Anima, e quella del secondo Cielo o Firmamento è chiamata Spirito.
Sono quest’Anima e questo Spirito, dunque, invisibili e puramente spirituali che riempiono delle loro virtù attive e viventi il terzo Cielo, chiamato Elementare, o il Cielo tipico, perché è il soggiorno degli Elementi che mossi, ordinati e subordinati per i due mondi superiori, agiscono a loro volta, per scossa e movimento discendente, ascendente, progressivo e circolare, su tutti gli Esseri inferiori e su tutte le Creature sublunari composti delle loro qualità miste, chiamate i quattro temperamenti.
Ora quest’Anima emanata nel mondo Elementare, che riempie della sua luce vivificante, è chiamata Zolfo e lo spirito emanato dal mondo, o Cielo Firmamentale - che è in principio l'umido radicale d’ogni cosa al quale questo zolfo, o calore luminoso, è legato ed aderente come al suo primo ed ultimo alimento - è chiamato Mercurio, o l'umido primogenito cioè l'umido radicale d’ogni cosa, di conseguenza indivisibile dallo zolfo o anima eterea che essendo un fuoco celeste luminoso e caldo, non può rimanere senza la sua unione intima ed indissolubile con questo spirito, il suo umido radicale. Ma ciò è al disopra la portata degli insensati.
Questa Anima e questo Spirito uniti come una sola e medesima essenza, partendo dallo stesso principio e non facendo per così dire che una medesima cosa, non essendo divisibili che per mezzo dello spirito, non possono essere visti né toccati, ma solamente concepiti e compresi dai saggi Investigatori della Scienza di Dio e della Natura; questa Anima e questo Spirito non ci diventano sensibili se non per mezzo del legame indivisibile che li lega uno all'altro: questo legame chiamato sale, è l'effetto della loro unione e del loro amore reciproco, ed è un corpo spirituale che ce li nasconde avvolgendoli nel suo seno come se di tre non facessero che una sola e stessa cosa; il che la gente nutrita di pregiudizi non capirà né comprenderà affatto.
Questo Sale è quello della sapienza, cioè l’accoppiamento e il legame tra fuoco e acqua, caldo e umido in perfetta Omogeneità ed è il terzo principio; non si rende per nulla visibile né tangibile nell’aria che respiriamo nella quale è sottile e fluido e manifesta il suo corpo visibile per mezzo del soggiorno e del deposito come residuo nei misti, cioè composti di elementi che esso fissa e racchiude mescolandosi intimamente allo Zolfo, Mercurio e Sale che sono dei principi naturali a lui assai analoghi e che costituiscono le Creature Sublunari.
Il Sale celeste è il principio principiante che procede dall'Anima e dallo Spirito, cioè dalla loro azione o per meglio dire, dallo Zolfo e dal Mercurio eterei; esso è il mezzo e l’ambiente che li unisce nella loro azione, per tradursi in fluido nello Zolfo, il Mercurio e Sale di natura sotto un corpo visibile e tangibile, chiamato dai Saggi con ogni tipo di nomi: ora Sale Alkali, Sale Armoniaco, Sale di Pietra [1] dei Filosofi, ed ancora da mille altri soprannomi simbolici, che si riferiscono o alla sua origine o al suo discendere, o alla sua essenza corporale: provando così che essendo l'Anima, lo Spirito ed il Corpo universale della Natura, è suscettibile di ogni tipo di determinazione, che piacerà alla Natura o all'Artista dargli secondo l'arte della Saggezza.
Ma non bisogna perdere di vista che è dal mondo sopraceleste, che la sorgente della vita d’ogni cosa trova origine e che questa vita è chiamata Anima o Zolfo; che dal mondo celeste o firmamento procede la luce, chiamata Spirito, oppure umido o Mercurio; e che questa Anima e questo Spirito riempiono della loro fecondità vivificante il terzo mondo chiamato Elementare, e che la loro azione energica ed elastica perpetuamente circolare, vi porta e produce il Fuoco tutto divino, analogico al calore e all’umido radicali, ma impercettibile ed invisibile, non volgare né grossolano. Per suo mezzo, in quanto Fuoco di vita per essenza Nutriente, Riparatore Conservatore e non Distruttore, le cose diventano palpabili e di solidità corporea. Da ciò bisogna concludere che queste tre sostanze, Zolfo, Mercurio e Sale universale celeste, sono i veri principi principianti della generazione di ogni cosa, e che queste tre sostanze naturali e sublunari nelle quali le prime tre si infondono e corporificano, sono i veri principi principiati, responsabili della generazione dei Corpi, perché includono e fissano le qualità elementari adatte alla temperatura [2] degli individui secondo i Decreti della Provvidenza.
È ciò che ha fatto dire ai Saggi che il Sale spirituale che serve come rivestimento e legame allo Zolfo ed al Mercurio celeste, era la sola ed unica materia con cui si fa la Pietra dei Filosofi; e che come queste tre sostanze identificate attraverso la loro unione, non ne facevano che una, la Pietra non era affatto composta da parecchie cose, ma di una sola, trina in essenza, unica nel principio e quadrangolare per le quattro qualità elementate; tuttavia ciò si deve intendere per certi riguardi, che possono cadere sotto l'intelligenza dello spirito e dei sensi allo stesso tempo: cioè non bisogna immaginarsi che la materia della Pietra triangolare e quadrangolare dei Saggi si debba o possa prendere nel suo stato di fluido aereo invisibile; ma bisogna intendere che è necessario cercare e trovare questa stessa materia sotto forma di fluido aereo, infuso e corporificato nella terra Vergine dei bambini della Natura che ne sono i meglio forniti, i più altamente e copiosamente avvantaggiati e nei quali i primi ed i secondi Agenti uniti hanno maggiore dignità, eccellenza e virtù. Perché la radice dello Zolfo dei Saggi, del loro Mercurio e del loro Sale è uno Spirito celeste Spirituale e soprannaturale che per mezzo del veicolo dell'aria sottile si condensa in aria, o vapore ispessito, facendo una materia universale e l'unica di tutte le procreazioni.


4° Al di sotto di questi tre bambini, collocati nell'elemento dell'aria, vi sono il Globo dell'Acqua e della Terra sulla quale pascolano degli animali come un montone, un toro, ecc.
Il Globo dell'Acqua e della Terra ci indica gli Elementi inferiori, cioè l'Acqua e la Terra nei quali il Fuoco celeste e l'umido radicale sottilissimo, per mezzo dell'aria si insinuano sino in profondità, circolandovi incessantemente per loro propria virtù, sotto la forma invisibile di un Spirito sopraceleste e di vita che, secondo Davide, nel Salmo 18, v. 6, 7, 8, ha il suo Tabernacolo nel Sole; da dove per la sua virtù energica, come un Sposo che si alza del suo letto nuziale, si lancia per percorrere la via degli Elementi così come un splendido Gigante che misura il suo slancio e il sue impeto nella vasta distesa dell'aria; la sua uscita avviene dal più profondo dei Cieli: di là procede e penetra dovunque, senza lasciar niente privo del calore della sua presenza vivificante, secondo l'espressione stessa di Salomone nel suo Ecclesiaste, c. 1, v. 5, 6. È quello stesso Spirito divino che illumina l'immensità dell'universo; che spostandosi con moto circolare, avanti ed indietro, per una virtù energica ed elastica, dal centro al fuori centro ed entro la capacità del tutto, ritorna incessantemente e perpetuamente nei cerchi che descrive con il suo movimento ed il suo corso eterni ed universali.

É così che questo Spirito universale, per mezzo del fuoco e dell'umido, nutre i pesci nell'acqua, gli animali sulla terra, e gli insetti dentro di essa, fa vegetare le Piante, e produce i Minerali ed i Metalli al centro e nelle viscere della Terra, perché la sua influenza circolante, come Fuoco vitale unito all'Umido Radicale attraverso il Sale di Sapienza, è il seme universale che si congela e il cui vapore s’ispessisce al centro di tutte le cose. Questo seme spirituale opera nelle differenti matrici, secondo le loro disposizioni, la loro natura, il loro genere, la loro specie, e la loro forma particolare, per produrre tutte le generazioni, alimentandovi il movimento e la vita.
Quanto ai due animali che vi pascolano, cioè il montone ed il toro, è per dirci che al ritorno della Primavera e nei primi due mesi, marzo ed aprile, nei quali questi due animali dominano in qualità di segni dello zodiaco, la materia universale creativa e ricreativa, essendo più innamorata della Virtù celeste che vi infonde copiosamente le sue proprietà vitale, è più abbondante, virtuosa ed esaltata e di conseguenza molto più qualificata che in altro tempo.


5° Al di sotto di questi due animali si vede un corpo come addormentato e coricato sulla schiena, sul quale discendono dall'aria due ampolle con il collo verso il basso, una rivolta verso il cervello, e l'altro verso il cuore dell’uomo addormentato. Il corpo così raffigurato non è altro che il sale radicale e seminale di ogni cosa, che per la sua virtù magnetica attira a sé l'anima e lo spirito Cattolici che gli sono omogenei, e che si insinuano e si
corporificano incessantemente nel sale: ciò è rappresentato dalle due ampolle o fiale, contenenti il calore e l'umidità naturale e radicale; avendo questo sale così attirato e corporificato in sé queste due sostanze ed avendogli la loro unione spirituale acquisito una forza prodigiosa, esso si spinge e penetra nel punto centrale degli individui. Così, da universale che era, questo sale si distingue, si corporifica, si determina, e diventa rosa nel roseto, oro nell’argento vivo minerale, oro nell'oro, pianta nel vegetale, rugiada nella rugiada, uomo nell'uomo, il cui il cervello rappresenta l'umido radicale lunare ed il cuore significa il calore naturale solare, trasportato nel primo come la sua matrice.


6° Alla destra dei tre bambini, un poco più in basso, c’è una scala sulla quale sale in ginocchio un uomo che ha le mani giunte e sollevate nell'aria, dalla quale discende un’ampolla, o fiala. In cima alla scala, c'è un tavolo coperto da una tovaglia con sopra una coppa. La scala c'insegna che bisogna elevarsi a Dio, pregarlo in ginocchio, con il cuore, lo spirito e l’anima, per avere questo dono che è il Magistero dei Saggi, veramente un dono grandissimo di Dio, una grazia singolare della sua bontà; e che non bisogna essere in bassi luoghi, per ricevere la prima materia universale che contiene la forma vegetale e generale del mondo. L’ampolla che scende dall'aria significa liquore o rugiada celeste che sgorga prima di tutto per l’influenza sopraceleste, si mescola in seguito con le proprietà degli astri e da quelle legate insieme, si forma come un terzo tra terrestre e celeste: ecco come si forma il seme ed il principio di ogni cosa.
La coppa che è sul tavolo, rappresenta il vaso con cui si deve ricevere il liquore celeste.
 

7° Al lato sinistro di questa Porta del grande portale, vi sono quattro grandi figure a grandezza umana, ciascuna con un simbolo sotto i loro piedi. La prima, la più vicina alla porta, ha sotto i suoi piedi, un drago volante che divora la sua coda.

La seconda, ha sotto i suoi piedi un leone con la testa che volge verso il cielo, azione che le fa torcere il collo in maniera evidente.

La terza, ha sotto i suoi piedi la figura di un burlone che se la ride delle figure che guarda, e che sembrano presentarsi a lui.

La quarta mostra ai piedi un cane ed una cagna che lottano vigorosamente e sembrano volersi divorare l’un l'altro.
Con il drago volante che divora la sua coda è rappresentato la Pietra dei Filosofi, composta di due sostanze, o mercurio di una stessa radice, ed estratta dalla medesima materia; sostanze di cui una delle quali è lo spirito etereo, umido e volatile, e l’altra è lo zolfo, o sale di natura corporea, secca e fissa, il quale per sua natura e secchezza interna si divora la sua coda scivolosa di drago, cioè dissecca l'umidità convertendola in Pietra aiutato dal fuoco costante nella concavità dello spirito etereo umido, sede dell'anima Cattolica.
Il leone curvato che guarda verso il cielo denota il corpo, o sale animato che desidera riprendere con avidità la sua anima ed il suo spirito.
La figura del burlone rappresenta i falsi Filosofi e i Sofisti ignoranti che si divertono a lavorare su delle materie eterogenee e non incontrano niente di buono, si burlano della Scienza Ermetica e dicono che non è vera, ma puramente illusoria, offendendo la verità Divina che ha messo i suoi più ricchi tesori nel soggetto.

Il cane e la cagna che si divorano vicendevolmente e che i Saggi chiamano cane di Armenia e cagna di Corascene, indicano che il combattimento delle due sostanze che formano la Pietra ha una sola origine, perché
l'umido che agisce contro il secco si scioglie, e poi il secco che agisce contro l'umido, che ha divorato prima il secco, è inghiottito dallo stesso secco e ridotto in acqua secca e a ciò ci si riferisce come la dissoluzione del corpo ed il congelamento dello spirito; ciò che è tutto il lavoro dell’Opera ermetica.
 

8° Al di sotto, di queste grandi figure, in un pilastro vicino il Portale, vi è la figura di un Vescovo, con la sua Mitra e la Croce, in posizione meditativa.

Questo Vescovo rappresenta, Guillemus Parisiensis, cioè chi ha fatto costruire questo magnifico Portale
facendovi apporre gli Enigmi.


9° Sul pilastro di mezzo, che divide le due porte di questo Portale, c’è ancora l’immagine di un Vescovo che mette la sua Croce nelle fauci di un drago che si trova ai suoi piedi e che sembra uscire da un bagno ondeggiante, tra le cui onde appare la testa di un Re che ha una corona triplice e che sembra annegare tra di esse e poi riemergere.
Questo vescovo rappresenta il saggio Artista Chimico che grazie alla sua arte congela la sostanza volatile del drago mercuriale che vuole lanciarsi ed uscire del vaso che lo contiene sotto forma d’acqua ondeggiante, eccitato a questo movimento interno per un dolce calore esterno; questo Re incoronato è lo Zolfo di natura composto dall'unione fisica ed eccentrica delle tre sostanze omogenee ma che l’Artista ha separato dalla prima materia Cattolica. Le tre sostanze sono lo spirito etereo mercuriale, il sale solforoso o nitroso ed il sale alkali o fisso, che conserva il suo nome di sale tra i tre principi principianti ed i tre principi principiati, che tutti e tre erano contenuti nel caos umido in cui il Re annega mentre chiede soccorso senza ottenerlo dall'artista alchemico, se non dopo essersi disciolto nel solvente della sua propria sostanza che gli è simile. Dopo ciò avrà meritato di ricevere soddisfazione alla sua domanda, cioè solo dopo essere stato inghiottito e reso acqua dalla
sua acqua si congela grazie al suo calore interno eccitato dal suo sale o sua propria terra.
Con quest’operazione semplice, naturale e senza mescolanza, si fa il Magistero dei Saggi che non è altro che sciogliere il corpo e congelare lo spirito dopo avere messo nell'uovo cristallino il peso adatto dell’una e dell'altra sostanza che sono tripla ed una. Perché tutto il lavoro dell'Opera consiste nel salire e scendere successivamente, cui ci si riferisce con ascensione e discesa finché di quattro qualità elementate contrarie, omogeneizzate, si facciano tre principi costitutivi ed ordinatori; finché dai tre si faccia apparire il fuoco e l'acqua, il secco e l'umido, finché di questi due si faccia uno solo perfetto, pietrificato in sale, che contiene tutto il Cielo e la Terra, in depurazione e cottura delle eterogeneità.


10° Nel Portale si vedono a destra i dodici segni dello Zodiaco divisi in due parti, in ordine secondo la Scienza di Dio e della Natura.
Nella prima parte del lato destro sono i segni dell’Acquario e dei Pesci, che sono fuori opera: bisogna segnare e notare ciò. Poi in opera sono l’Ariete, il Toro e i Gemelli uno sopra l’altro. Sopra i Gemelli c’è il segno del leone anche se non è il suo rango che apparterrebbe al Cancro, ma bisogna considerare ciò misterioso.
I segni dell’Acquario e dei Pesci sono messi fuori opera espressamente per far conoscere che nei due mesi di Gennaio e Febbraio non si può avere né raccogliere la materia universale.
Quanto all’Ariete, Toro e Gemelli che sono in opera, uno sull’altro e regnanti nei mesi di Marzo, Aprile e Maggio, insegnano che è in quel tempo che il Saggio Alchimista deve andare incontro alla materia e prenderla nell’istante in cui scende dal Cielo e dal fluido aereo dove essa non fa che baciare le labbra dei misti e passare sul ventre delle gemme e delle foglie Vegetali che le sono soggette, per entrare trionfante sotto i suoi tre principi universali nei corpi attraverso le loro porte dorate, divenendovi il seme della rosa celeste; il che va inteso simbolicamente. Allora il suo amore le fa gettare lacrime che non sono altro che luce di cui il Sole è padre, rivestito di umidità di cui la Luna è madre e che il Vento d’Oriente porta nel suo ventre; in questo stato l’avrete presa prima che fosse attirata dalle calamite degli individui specifici specificandosi in essi.
Quanto al segno del Leone posto sopra i Gemelli al posto del Cancro, è per far capire che c’è qualche cambiamento e un’alterazione delle Stagioni contenuti nel lavoro manuale e fisico della Pietra e che non è così adatto per ricevere e prendere la materia come nel tempo in cui regnano Ariete, Toro e gemelli. Perché durante i grandi calori dell’estate, per l’ardore e il fasto del Sole che assorbe molto umido radicale per sua sostanza, suo mantenimento e nutrimento, avviene una grande dissipazione e dispersione degli spiriti e la maggior parte della materia che accresce e nutre i corpi è convertita in spiritualità aerea da cui non la si può tirare via se non per mezzo del magnete fisico e filosofico che gli è omogeneo, cioè per mezzo di una temperatura condita di umido che è sua calamita e suo involucro.


11° In basso, al di sotto dell’Acquario e di fronte ai Pesci, si vede un Drago volante che sembra guardare solamente e fissamente Aries, Taurus e Gemini, cioè le tre figure della Primavera che sono l’Ariete, il Toro e i Gemelli.
Questo Drago volante che rappresenta lo Spirito Universale e che guarda fissamente le tre figure, sembra dirci in modo affermativo che questi tre mesi sono i soli dei quali si può raccogliere fruttuosamente questa materia celeste chiamata luce di vita, estratta dai raggi del Sole e dalla Luna con la cooperazione della natura, con un mezzo meraviglioso ed un’arte industriosa ma semplice e naturale.
 

12° Vicino e dietro al Drago volante è raffigurato un burlone, dietro c’è un cane seduto sul dorso e su di esso è posato un uccello. Questo burlone è uno sbeffeggiatore della Scienza Ermetica in questione, uno che disprezza le operazione dei veri Saggi, dei Filosofi e di tutti quelli che sono dalla loro parte stimandoli insensati, accecato dall’errore volgare.
La figura di questo Cane seduto con l’uccello sopra, ci fa capire che il cane è il corpo o suolo della materia universale, fedele all’Artista che sa lavorarla e l’uccello rappresenta lo spirito della stessa materia posto in essa; questa materia è conosciuta comunemente sotto i nomi di zolfo e mercurio, essendovi compreso il sale come terzo e copula o legame, in quanto indivisibile dai due che sono corpo e spirito.
 

13° Nella seconda parte di questo Portale, a sinistra in alto, c’è il segno del Cancro al posto del Leone che è dall’altro lato dello stesso Portale.
Sulla stessa linea del Cancro ci sono Vergine, Bilancia e Scorpione tutti e quattro in opera.
Poi Sagittario e Capricorno che sono fuori opera. Col Cancro posto in alto, è testimoniato che la materia Lunare è stata molto abbondante ma che l’abbondanza non è più così grande perché le Pleiadi, che sono costellazioni umide se ne vanno. Vergine, Bilancia e Scorpione sono gli ultimi gradi di calore per la cottura dell’Opera Filosofica; perché nel tempo autunnale la maturità dei frutti è portata a termine con Sagittario e Scorpione che
sono fuori opera; ciò dimostra la loro freddezza e secchezza e il fatto che queste qualità, concepite dallo spirito intelligente, sono però invisibili esteriormente nella materia del nostro Magistero.
 

14° A destra e a sinistra dei dodici Segni dello Zodiaco - che rappresenta il corso dell’anno - ci sono quattro figure raffiguranti le quattro Stagioni, cioè Inverno, Primavera, Estate e Autunno.
Con queste quattro Stagioni è dato di capire che il Composto filosofico deve essere mantenuto nell’athanor o forno di cottura per un anno e più, il che fa dieci mesi ermetici, per mezzo dei gradi di un calore che sia dolce e proporzionato all’inizio, poi un po’ più forte verso la fine e nondimeno lineare, come per far colorire e maturare i frutti che si raccolgono durante queste tre Stagioni, cioè Primavera, Estate e Autunno. Mediante ciò l’Artista acquisisce la Medicina al bianco, simbolo della Vergine Madre e Pasquale, che egli può fermare e prendere nel cerchio citrino come Medicina lunare universale perfetta; oppure, continuando senza interrompere il lavoro, può spingere fino al rosso perfetto che ne è prodotto come Medicina solare universale e sovrana, compiuta nel tempo della sua nascita, rimarcata solennemente dai Saggi.
 

15° Sotto le Otto grandi Figure dello stesso Portale, delle quali ce ne sono quattro da ogni lato e in basso, sono mostrate le vere operazioni per fare e perfezionare la Medicina universale: il curioso che impara quest’Opera divina potrà spiegarle o farsele spiegare, ma mai spiegarle per iscritto.
 

Portale Centrale

 

16° Nel Portale di mezzo, a destra si vedono sei figure. La prima è un’aquila, la seconda un Caduceo attorcigliato da due serpenti, la terza una Fenice che si brucia, la quarta un Ariete, la Quinta un uomo che tiene un Calice in cui riceve qualcosa dall’aria; la sesta è una croce di tratto quadrato, dove si vede da un lato sulla linea trasversale una lacrima e sulla stessa linea dall’altro lato un calice in questa forma:

Queste sei Figure non sono, per così dire, che la ripetizione di ciò che è stato detto tante volte sotto differenti figure e differenti termini, che sono inesauribili, per il poco lavoro e la semplicità della materia; la quale però non si fa conoscere che dai veri Filosofi e non dai Sofisti ignoranti per quante ricerche ne facciano, perché la loro intenzione è malvagia e orgogliosa e questo Dono divino non è accordato che ai semplici e umili di cuore, disprezzati dal resto del mondo insensato e molto disgraziato nel suo accecamento, che si pasce solo di favole transitorie.


1 L’Aquila, per esempio, non significa altro che lo Spirito universale del mondo; è l’Uccello di Hermes e il movimento perpetuo dei Saggi.


2 Il Caduceo attorcigliato da due serpenti insegna che la Pietra è composta di due sostanze, sebbene tratte dallo stesso corpo ed estratte dalla stessa radice; però queste due sostanze in apparenza sembrano essere contrarie essendo una umida e l’altra secca, una volatile e l’altra fissa; ma sono simili nell’essenza e negli effetti, perché sono due di natura, provenienti da un solo principio, benché realmente non siano che una.
 

3 La Fenice che si brucia e rinasce dalle proprie ceneri ci insegna che queste due sostanze, una volta messe nell’uovo filosofico nell’atanòr, agiscono a lungo e naturalmente una contro l’altra e che si abbandonano a furiosi combattimenti prima di abbracciarsi ed unirsi; ci insegna che la guerra è lunga prima di ricevere il bacio della pace, che i flutti del Mare filosofico sono agitati a lungo dal flusso e dal riflusso prima che la bonaccia e la calma possano succedere e regnare; ed infine che i lavori sono assai grandi prima che queste due sostanze si riducano finalmente in polvere o zolfo incombustibile. Perché ciò non può farsi se non dopo che l’umido Mercuriale sia stato consumato, o piuttosto disseccato dalla grande attività del caldo e secco interno della sostanza corporea del Sale di natura e che tutto il composto sia fatto simile. Dopo questi bruciamenti o calcinazioni filosofiche, questa polvere - vera Fenice dei Saggi perché non c’è al mondo altra Fenice che questa - dissolta da capo nel suo latte verginale, torna a riprendere nascita di per se stessa e dalle sue proprie ceneri, continuando così a rinascere e a morire quante volte piace all’Artista bene sperimentato.
 

4 L’Ariete significa sempre l’inizio della Stagione in cui bisogna prendere la materia, perché in questo tempo di effervescenza l’umido ignificato dello Spirito universale comincia a salire dalla Terra al Cielo e a discendere dal Cielo in Terra molto più copiosamente che in ogni altra stagione e con più virtù; soprattutto nelle miniere dove il Sole ha fatto almeno trenta rivoluzioni e non più di trentacinque, tempo in cui la Natura minerale comincia a retrocedere per tendere alla propria depravazione e declino.


5 L’Uomo che tiene un Calice in cui riceve qualcosa dall’aria, ci mostra che bisogna sapere cosa fa la Calamita per mezzo dell’uomo che ha la potenza di attirare dal Cielo, dal Sole e dalla Luna attraverso la propria virtù magnetica, lo Spirito Cattolico invisibile, rivestito della pura sostanza umida eterea, influenza quintessenziata, per fare di queste due una terza sostanza che partecipa individualmente delle altre due; ciascuna delle quali contiene in sé indivisibilmente il Sale, lo Zolfo e il Mercurio universali: tutti questi tre si congelano e si uniscono al centro di tutte le cose.


6 Quanto alla Croce sulle cui linee trasversali, ai lati, sono posate una lacrima e un Calice, è per farci intendere che ciò non è che la natura elementare, cioè i quattro Elementi incrociati raffigurati dalle quattro linee della Croce: in effetti è per mezzo dei quattro Elementi che le virtù e le energie celesti discendono e si insinuano incessantemente su tutti i corpi visibili e sublunari. Le due linee, alta e bassa, rappresentano il Fuoco celeste e le altre due trasversali significano l’aria e l’acqua. La lacrima, significante l’umido dell’aria, piena di fuoco vitale e posta sulla linea dell’aria e dell’acqua, deve essere ricevuta nel Calice - che significa il recipiente - e non nelle basse vallate, sebbene sia dappertutto, ma su luoghi che si avanzano nell’aria: lì non sarà presa in quantità da quelli che non hanno la conoscenza del magnete fisico e filosofico.
 

17° Presso la Porta a destra, da un lato ci sono cinque Vergini sagge che tendono il loro Calice o coppa verso il Cielo e ricevono ciò che dall’alto è loro versato da una mano che esce da una nube; sotto vi si vedono e notano le vere operazioni Alchemiche e Filosofiche.
Le cinque Vergini rappresentano i veri Filosofi Ermetici amici della natura, che conoscendo l’unica materia di cui essa si serve per lavorare nella magnesia dei tre regni - animale, minerale, vegetale - ricevono dal Cielo questa stessa e unica materia in vasi appropriati; seguendo le operazioni della natura, lavorano fisicamente e dopo aver fatto il Mercurio o dissolvente Cattolico o il Sale di natura che contiene il suo Zolfo, li uniscono al peso richiesto, li cuociono nell’Atanòr e finalmente ne fanno l’Elisir Arabico.


18° Dall’altro lato del detto Portale sinistro, si vedono altre cinque Vergini, ma folli perché tengono le Coppe rovesciate contro la terra: così non possono né vogliono ricevervi la Lunaria che la natura presenta loro, tanto abbondante e copiosa che dopo aver largamente soddisfatto tutto l’Universo, ne resta più di quanta ne sia stata impiegata. Ciò avviene in tutto e si distribuisce in tutti i tempi ed incessantemente perché così l’ha ordinato, l’ha voluto e lo vuole l’Altissimo, al quale sia resa gloria immortale ed ineffabile sulla terra e nei Celi. Con le Vergini folli dalla Coppa rovesciata, sono rappresentate un numero infinito e quasi incalcolabile di false operazioni dei Sofisti, dei Chimici, degli ignoranti e disperati, così come degli spietati Soffiatori e Ciarlatani.
Le cinque Vergini folli significano quei falsi Filosofi che non chiedono che tormenti Sofistici, come rubificazioni, dealbazjoni, coobazioni, amalgamazioni, ecc., che disprezzano la lettura dei buoni autori e che per questa ragione non possono avere conoscenza della vera materia: sebbene, a dire il vero, la portino sempre con sé persino nel loro seno, sopra ed intorno a loro, sotto ai piedi e benché la respirino continuamente; ma il loro orgoglio troppo presuntuoso fa loro disprezzare la meditazione e la ricerca, immaginandosi stupidamente nelle loro grossolane Sofisticazioni e nei loro falsi pregiudizi, di trovarla senza conoscere la bella e pura natura interprete dei Misteri divini.
In effetti questa materia è così comune e di così vil prezzo che il povero ne ha quanto il ricco; nondimeno è così preziosa che ciascuno ne ha bisogno e non può fame a meno perché non si può essere, vivere ed agire senza di lei.


Tutto ciò che ho notato in questo triplice Portale è veramente bello e rapisce ma sono lettere chiuse, Enigmi e Geroglifici pieni di misteri per gli ignoranti, cose mistiche per i sapienti ai quali ho dato questa Spiegazione che loro, in quanto Curiosi, devono considerare esattamente levando i veli che nascondono l’entrata nelle segrete Stanze della casta Diana Ermetica. Non ho letto nelle Carte antiche di Parigi né di questa Cattedrale, per sapere il nome del Fondatore di questo meraviglioso Portale; credo però che chi ha fornito questi Enigmi Ermetici, questi simboli e Geroglifici mistici della nostra Religione, sia stato quel gran Dotto e pio personaggio Guglielmo Vescovo di Parigi, la cui profonda Scienza è sempre stata ammirata con ragione dai più sapienti Filosofi Ermetici dell’antichità, in particolare dal buon Bernardo conte Trevisano, sapiente adepto Filosofo Ermetico. Perché è certo che questo Vescovo ha fatto e compiuto il magistero dei Saggi. Ora, come è piaciuto alla divina Provvidenza farmi la grazia di darmi qualche lume e conoscenza di Filosofia, Fisica ed Ermetica, vi ho tanto lavorato che dopo lungo tempo, molta applicazione e lettura di buoni libri ed aver fatto una quantità di belle e buone operazioni, ho infine trovato la triplice chiave per mezzo della sua essenza, per aprire il santuario dei Saggi o piuttosto della saggia Natura: posso così spiegare fedelmente gli scritti parabolici ed enigmatici dei Filosofi antichi e moderni, così come ho spiegato abbastanza chiaramente gli enigmi, parabole e geroglifici di questo triplice Portale, cosa che faccio molto volentieri per dare soddisfazione ai sapienti amatori di quest’Arte divina e suscitare la curiosità dei nuovi Candidati che aspirano alla conoscenza della Scienza naturale ed ermetica; di ciò

Dio sia lodato
ed esaltato per sempre.
Così sia.
FINE

 

 

 

1. Salnitro.

2. Dal francese température = temperanza, equilibrata mescolanza dei quattro umori.