Nella serie di articoli sulla Massoneria italiana nell'era napoleonica (10), sono stati citati alcuni Riti, riteniamo utile dare un po' di attenzione ad alcuni di essi che, nell'epoca, acquistarono una certa importanza nella penisola italiana.

Il principale di questi era il sistema ermetico, chiamato Rite Ecossais Philosophique. La storia di quel rito è tutt'altro che semplice e segue delle vie assai tortuose, che cercheremo di ripercorrere.
In Francia, nel settecento, i fabbricanti di gradi avevano inventato molti sistemi e riti che, spesso, avevano la medesima denominazione di «Rito Scozzese», anche se non avevano niente in comune l'uno con l'altro, niente a che fare con la Scozia e tantomeno con l'odierno Rito Scozzese Antico ed Accettato, il quale nel 18° secolo non esisteva ancora. Di solito, le Logge di quei sistemi usavano lavorare sotto il patrocinio di S. Giovanni di Scozia ed erano denominate «R:.L:. S. Giovanni di Scozia, sotto il titolo distintivo di (per es.) Aurora». E, se non avevano un titolo distintivo, si chiamavano semplicemente «R:.L:.  S. Giovanni di Scozia di (per es.) Palermo».

Questa grande confusione, che lo storico Fr Gaston Martin chiamò: «l'inestricabile pasticcio (fouilli) scozzese», era fonte di continua preoccupazione per il G. Oriente di Francia che faceva del suo meglio per creare una specie di commonwealth massonico, nel quale vi fosse spazio per tutti i sistemi. Bastava che si lasciasse la gestione dei gradi simbolici al G. Oriente e che si riconoscesse, almeno nominalmente, il G. Maestro Duca di Chartres come «principale supremo». Questi tentativi ebbero un moderato successo, e addirittura uno dei sistemi scozzesi principali, il «Conseil Souverain des Empereurs d'Orient et d'Occident», del Rite de Perfection e, perciò, precursore del R.S.A.A. accettò la proposta (1773).


Vi erano principalmente due sistemi, che continuarono ad opporre resistenza, e precisamente la Mère Loge Ecossaise de Marseille, che non si arrese mai, e la Mère Loge Ecossaise de France del Rito Filosofico che, col tempo, arrivò ad un parziale accordo. Tutte e due erano di origine meridionale, praticavano delle dottrine ermetiche, e costituirono delle Logge in Italia.
È ad Avignone, nel Comtat Venaissin, allora terra pontificia, che comincia la nostra storia e dove Dom Perney, un frate benedettino, nel 1766 fondò il suo particolare rito ermetico nella Loggia aristocratica Les Sectateurs de la Vertu. Ai gradi simbolici il Fratello monaco aggiunse quelli di: Vrai Maçon, Vrai Maçon du droit chemin, Chevalier de la Clef d'Or, Chevalier de l'Iris, Chevalier des Argonautes e Chevalier de la Toison d'Or.

Pare che, in questi gradi occulti, «il corpo di Hiram materializzasse la materia prima del Grande Opera». Pernety poi aggiunse ancora un decimo grado: Chevalier du Soleil, che conteneva un corso completo di scienze segrete e gnostiche. Presto, questi ricercatori (della pietra filosofale) erano conosciuti come gli Illuminati di Avignone, da non confondere con gli Illuminati (politici) di Baviera.
Due anni dopo, Dom Pernety preferì lasciare l'insicuro feudo papale, per recarsi a Berlino, dove ebbe molto
successo, analogamente a quanto avvenne a tutti gli eccentrici (o truffatori) massoni in quel secolo. Federico II di Prussia lo nominò bibliotecario e membro dell'Accademia delle Scienze.
Il frate sviluppò poi la teoria che ogni uomo è dotato di due anime, ipotesi questa, forse presa in prestito dagli antichi Egizi. Infine, il suo zelo lo condusse a credere di essere guidato personalmente dall'angelo Assadai, il quale gli aveva gentilmente garantito un posto in Paradiso (*A).
Dom Pernety rimase però in contatto con i suoi discepoli di Avignone, i quali, nel 1770, decisero di farsi chiamare «Mère Loge Ecossaise du Comtat Venaissin».
Frattanto, a Parigi, nel 1766, il Fratello Lazare Philippe Bruneteau aveva fondato la Loggia S. Lazare che, nel marzo di quell'anno, ricevette una Costituzione dalla Grande Loge de France, rivale del G. Orient de France, con la quale l'omonima di oggi non ha alcun legame storico. Nel 1770, la Loggia domandò una nuova Costituzione alla Mère Loge Ecossaise de Marseille, ed assunse il titolo Contrat Social, evidentemente in omaggio all'omonima opera di Jean Jacques Rousseau. E sotto quel nome la Loggia fu poi iscritta dal G. Oriente di Francia nel maggio 1776.

In quell'epoca non era anormale che una Loggia si facesse costituire da più di un rito e così, il 5 maggio 1774, la Loggia du Contrat Social ricevette una Patente dalla Mère Loge Ecossaise du Comtat Venaissin di Avignon, qui sopra discussa, che offrì la sua serie di gradi ermetici.
Nel febbraio 1776 quest'ultima M:. Loggia dovette sciogliersi, per ordine dell'Inquisitore pontificio Marbille e, di conseguenza, il 18 agosto di quell'anno, essa trasferì tutti i suoi diritti alla Loggia du Contrat Social, la  quale si affrettò a chiamarsi la Mère Loge Ecossaise de France du Rite Philosophique.
Anche quest'ultimo appellativo richiede una piccola spiegazione, sebbene il nesso con la pietra filosofale sia evidente. Il caso vuole che il medico Dr. Boileau, uno dei fondatori della Loggia du Contrat Social ed importante interlocutore durante le trattative con Avignone, si fece chiamare «Superiore Nazionale» di un Rito Filosofico secondo una Patente, di dubbia autenticità, che sarebbe stata a lui concessa nel 1776 dal Heermeister della Stretta Osservanza tedesca, il Barone von Hund. Il quale, guarda caso, era morto proprio in quello stesso anno e, quindi, non poteva protestare. Il contenuto di quel Rito Filosofico non è conosciuto e, forse, non esisteva affatto ma, ad ogni modo, l'appellativo rimase attaccato alla Mère Loge Ecossaise de France.
Forse, il Dr. Boileau fu responsabile per l'introduzione di alcuni gradi ulteriori. Oltre ai gradi simbolici, il sistema ora consisteva dei seguenti gradi: Chevalier de l'Aigle Noir ou Souverain Prince Rose-Croix d'Heredom (in 3 classi), Chevalier du Soleil, Chevalier du Phoenix, Sublime Philosophe, Chevalier d'Iris, Vrai Maçon, Chevalier des Argonautes, Chevalier de la Toison d'Or, Grande Inspecteur parfait initié, Gr. Insp. Gr. Ecossais, Sublime Maître de l'anneau lumineux. Secondo Chevallier (4) la maggior parte di questi gradi costituiva una introduzione alla magia, all'alchimia, all'astrologia ed alla cabala.
La nuova Mère Loge fece subito istanze presso il G. Oriente di Francia, per essere riconosciuta come tale. La fredda risposta fu di rinunciare a quel titolo, oppure di rischiare la radiazione dal quadro delle Logge. La Loge du Contrat Social, però, non mollò ed il 27 dicembre 1776 scelse come G. Maestro un uomo illustre: il
Marchese de la Rochefoucauld-Bayers, e come G. M. Agg. il Barone de Bromer. Il 31 dicembre 1776 esercitò per la prima volta il suo presunto diritto di Costituzione, con la fondazione della Loggia (di S. Giovanni di Scozia) L'Amitié à l'Epreuve di Roma, la quale ebbe così l'onore di essere la seconda Loggia del Rito.
La Mère Loge cercò di non guastare ulteriormente i rapporti con il G. Oriente e, per dimostrare la sua buona volontà, dette ordini (20 febbr. 1777) a tutte le Logge e a tutti i Capitoli alle sue dipendenze (pochissimi, per la verità) di non avere rapporti con la Stretta Osservanza e la Massoneria Templare.
Inoltre, il G. Maestro Rochefoucauld si recò, accompagnato da altri due fratelli, dal Duca di Chartres, per  congratularsi della sua guarigione da una grave malattia (29 sett. 1777). Tutto, però, senza esito e, il 18 maggio 1778, la Loggia du Contrat Social fu effettivamente radiata.
Per niente intimorita, la Mère Loge rispose il 5 luglio 1778, con una lettera circolare, composta dal Fr. Lafisse, indirizzata a tutte le Logge francesi. In conseguenza, 5 Logge francesi e due estere si unirono al Rito Filosofico.
Una seconda lettera circolare, del giugno 1779, non ebbe esito migliore.
 

Intanto la nuova rivale del G. Oriente di Francia seguiva la propria strada e, verso la fine del 1788, aveva 37 Logge alle sue dipendenze, fra le quali 6 in Italia (*B):


R:.L:. L'Amitié à l'Epreuve, Roma, 31 dicembre 1776.

R:.L:. Les Mystères d'Hermes, Napoli, 11 giugno 1777.

R:.L:. La Fidelité, Genova, 18 aprile 1778.
R:.L:. L'Espérance, Torino, 21 giugno 1786.
R:.L:. La Vraie Lumière, Palermo, 14 maggio 1787.
R:.L:. La Réunion des Amis Sincères, Roma, 27 dicembre 1787.
 

La Mère Loge, concentrandosi sulla qualità, fece molto per guadagnarsi il rispetto, l'ammirazione e la stima di tutti. Mentre il G. Oriente aveva in affitto un vecchio edificio dei novizi Gesuiti nella Rue Pot-de-Fer, il Rito Filosofico aveva acquistato del terreno nella Rue du Coq Héron e, il 24 dicembre 1779, il Marquis de Rochefoucauld provvedeva a posare la prima pietra di uno splendido edificio. La costruzione procedette a tempo di record e l'inaugurazione avvenne nel dicembre del 1780. Sopra la porta d'ingresso era scritto (tradotto in italiano): «Ciascuno porta qui il suo raggio di luce».


Un'altra dimostrazione di pubbliche relazioni sta nelle, allora famose, conferenze che, sotto il nome di Convents Philosophiques, furono tenute quasi tutti gli anni fra il 1778 ed il 1789. Vennero trattati argomenti storici, ritualistici ed esoterici, ed erano ammessi i Massoni di qualsiasi rito. Ugualmente famose erano le esclusivissime feste, con le signore (di adozione).
Il 22 ottobre 1781, in occasione della nascita del Delfino, la Mère Loge fece cantare una solenne messa, sotto la direzione del compositore Floquet, e si deliberò di finanziare l'educazione di tutti i maschi nati quel giorno nella diocesi di S. Eustache.
Finalmente, il 5 novembre 1781, tornò la pace massonica, quando fu firmato un trattato fra il G. Oriente di Francia e la Loggia du Contrat Social. Quest'ultima fu di nuovo inserita nel Tableau del G. Oriente con data di fondazione 30 marzo 1766. La Loggia accettò di non più chiamarsi Mère Loge Ecossaise, almeno per quanto concerneva i suoi rapporti con il G. Oriente e di rinunciare al suo presunto diritto di costituire delle Logge nel territorio francese. In compenso, la Loggia conservava il diritto di Costituzione all'estero, mentre fu permesso a tutte le Logge all'obbedienza del G. Oriente di affiliarsi al Rito Filosofico. Inoltre, il G. Oriente si riservava il diritto di adottare i gradi del Rito Filosofico, diritto che poi non esercitò mai.
 

Una delle prime Logge ad affiliarsi (1782) fu la R:.L:. S. Alexandre d'Ecosse, costituita originariamente il 19 maggio 1777 dalla vecchia Grande Loge de France sotto il nome, assai ingombrante, di R:.L:. Saint-Charles du Triomphe de la parfaite Harmonie de Saint-Alexandre d'Ecosse.

A questa Loggia, destinata a diventare la protagonista principale del Rito, apparteneva il Fr., storico, Claude Antoine Thory (1759-1827), autore di vari libri massonici, che ancora oggi sono considerati classici (2/B). Alcuni altri nomi, che appaiono sul piedilista dell'anno 1786 (11), sono il Conte de la Tour Dupin, il bolognese Marescalchi e, addirittura, il famoso Paul Jones (*C),  l'audacissimo commodoro degli S.U.
Come abbiamo sostenutyo in altro luogo (vedi bibliografia 10), durante la Rivoluzione, cioè dopo il 1789, la Massoneria francese conobbe dei tempi difficili. Spesso, nel passato, la Fratellanza è stata accusata di essere stata parte attiva, od addirittura promotrice, della Rivoluzione francese. Sempre però gli storici veri hanno respinto tale tesi.
 

Nel 1789 anche la sede e il Tempio della Rue du Coq-Héron furono invasi e saccheggiati dalla plebe parigina, prova che neppure il Rito Filosofico era considerato «giacobino». In seguito, la Mère Loge diramò varie circolari con cui si esprimeva lealismo per il nuovo regime ma si riaffermava che «la forma di governo non può essere l'oggetto dei nostri lavori, né un ostacolo al loro successo». E, dice una circolare, i profani non devono credere che «noi, nei nostri ritiri pacifici, fomentiamo quei moti tumultuosi, quelle effervescenze spontanee, che, portando il delirio nelle anime, insanguinano la terra, con il pretesto di ristabilire la libertà e l'uguaglianza. Siamo degli amici del genere umano, ma il nostro amore per esso non degenera mai in fanatismo».
Dopo la fuga del Re a Varennes, la Mère Loge diresse alle sue Officine una circolare (16 luglio 1791), raccomandando «l'obbedienza alla costituzione e la completa devozione al re Luigi XVI, loro legittimo sovrano». Ovviamente, quest'ultima dichiarazione non poteva mancare di destare la furiosa reazione da parte dei Giacobini. Infatti, il 31 luglio 1791, il G. Oratore (l'abate Bertolio) fu costretto ad annunciare la cessazione dei lavori, invitando tutte le officine a fare altrettanto. E, con questo episodio, la Loggia du Contrat Social cessava definitivamente di esistere come tale.
 

In Francia, verso il 1795, ci fu una certa ripresa dell'attività massonica, ed una lenta riorganizzazione, che culminò, nel 1799, in un .trattato di riunione fra i due antichi rivali: la Grande Loge de France ed il Grand Orient de France. Ma presto la pace fu di nuovo minacciata, quando la tradizionale antagonista, la Mère Loge Ecossaise de France, si risvegliò. Era appunto la R:.L:. St. Alexandre d'Ecosse, che aveva ripreso i lavori, in occasione della festa di S. Giovanni d'Estate, il 24 giugno 1801. In base all'articolo 18 degli Statuti
del Rito Filosofico, essa aveva assunto il titolo di Mère Loge, promettendo di restituire i poteri alla Loggia du Contrat Social, se essa dovesse ricostituirsi.
Come abbiamo già evidenziato in un altro lavoro (vedi bibliografia 10), nel 1804, quando il Conte Degrasse-Tilly, tornando dall'America, cercò di introdurre il Rito Scozzese Antico ed Accettato in Francia, si appoggiò alla L. St. Alexandre d'Ecosse, quale Mère Loge Ecossaise de France. Sembra, del resto, che, prima della sua partenza per l'America, egli avesse appartenuto alla Loggia du Contrat Social.
L'accordo non durò per molto tempo, ma i due Riti rimasero amici ed il Rito Filosofico lavorò, per es., nei gradi simbolici, secondo i rituali del R.S.A.A. Inoltre, molti protagonisti del Rito Filosofico (come Thory) diventarono anche membri della Loggia parigina St. Napoléon, del R.S.A.A. Era, del resto, normalissimo per i Fratelli dell'epoca di appartenere a più di un Rito, anche se questi si basavano su dottrine completamente diverse o persino antitetiche. Il Rito di Heredom di Kilwinning (*D) era persino considerato un Rito gemello.

L'«Annuaire maçonnique» (della Mère Loge) per l''anno 1811, riporta il programma di riunioni del Rito di Heredom, affermando che quest'ordine era, si completamente indipendente, ma che tutti i membri del loro Capitolo parigino du Choix, appartenevano al Rito Filosofico.
Nell’«Annuaire maçonnique» dell'anno 1810, si trova un interessante resoconto, secondo il quale la Loge du Contrat Social aveva cessato i lavori nel 1790 (*E). I suoi membri si erano dispersi ed il Fr. Deleutre, morto ad Amburgo, aveva portato con sé gli archivi amministrativi, che non erano mai più tornati a Parigi. Tutto era perso, ad eccezione del Libro d'Oro, gli Statuti del Tribunale dei Gr. Ispettori Commendatori, ed alcuni documenti in possesso dei Fratelli parigini Lafisse ed Achet. Nel 1805 si trovarono a Parigi soltanto 13 dei membri originari, i quali non si sentirono in grado di riaprire l'officina.
L'11 febbraio 1806 fu firmato un concordato fra i commissari della R:. M:. L:. E:. du Contrat Social (*F) (i FF. generale Lasalle, Lafisse ed Achet) e quelli della R:. M:. L:. E:. St. Alexandre d'Ecosse (Venerabile Thory, d'Alès Bermond-d'Anduze e d'Aigrefeuille). La ratifica da parte del Sovr. Capitolo ebbe luogo il 20 £ebbraio 1806.
Con questo atto, i membri che ancora rimanevano della vecchia Loggia du Contrat Social, furono portati sul piedilista della Loggia St. Alexandre d'Ecosse, ed il Rito Filosofico era, da quel momento, in mano della «Mère Loge Ecossaise de France, sous la denomination distinctive de St. Alexandre d'Ecosse et le Contrat Social réunies».


La guida del sistema era ora ormai completamente in mano del Fr. Thory, il quale cercò di dare una struttura più efficiente all'organizzazione, ottenendo in ciò un certo successo. L'organico dei gradi superiori era ora portato a 7, e cioè:
 

Maître Parfait,
Chevalier Elu Philosophe, Grand-Ecossais,
Chevalier du Soleil,
Chevalier de l'Anneau lumineux,
Chevalier de l'Aigle blanc et noir (in 3 classi),
Grand-Inspecteur Commandeur.

Infatti, secondo i Quadri di varie Logge italiane, soprattutto nella Toscana napoleonica, questi erano i gradi nei quali si lavorava. (Vedere "La Massoneria Napoleonica in Italia").
Thory fondò un famosa biblioteca, ricchissima di documenti massonici, libri, manoscritti ed oggetti di antiquariato, comprendente anche le preziose opere che avevano appartenuto ai Philalèthes. In seguito, quando il Rito si sciolse, tutto rimase nelle mani di Thory, anche quando egli si ritirò dalla Massoneria. Dopo la sua morte, purtroppo la collezione non rimase unita ed oggi soltanto una parte di essa si trova nella biblioteca dell'Ordine olandese.
 

Un altro mezzo per sostenere il prestigio del Rito, fu la diffusione degli «Annuaires Maçonniques», apparsi dal 1810 al 1813, ed ancora una volta nel 1818. Questi annuari sono ricchi di notizie del Rito di ogni genere ma, purtroppo, spesso i dati che si riferiscono al passato sono inesatti o frammentari, ovviamente a causa della mancanza degli archivi originari.
Inoltre, furono riprese le conferenze massoniche, cioè i «Convents Philosophiques» del secolo scorso (tra
l'altro a Livorno) e furono istituiti vari concorsi letterari (tra l'altro a Livorno).
Nel 1810 la Mère Loge aveva i seguenti G. Ufficiali: il principe Cambacérès (G. Maestro), il conte Cyrus de Valence, il conte Serrurier, il conte Ségur, il conte Marescalchi («ministre italien»), il conte Harville, d'Aigrefeuille, Rouyer, Thory, Lafisse, Merle de la Gorge, Le Breton, Burard, Scherer, Robelot, Heroux, Millin.
Abbiamo trovato, sempre in Olanda, un brevetto di quest'ultimo G. Ufficiale Aubin Louis Millin, dimostrando che egli, nell'anno 1808, era anche membro del Capitolo parigino du Choix del Rito di Heredom (Thory ne era Ven. o «T.R.S.T.A.»).

Il Fr. Millin, nel 1811, doveva recarsi in Italia e portò con se un estratto del «Livre d'architetture» della Mère Loge, che riportiamo qui testualmente, per sottrarlo all'oblio.

Extrait
du livre d'architecture
de la R:. M:. L:. du Rit
Ecossais philosophique en France
Sous la date du 22e jour du 6e mois 5811.

Le F:. Millin, Chevalier de la Légion d'Honneur, membre de l'Institut de France, Conservateur des monuments de la Bibliothèque impériale, Membre de la R:. M:. L:. Ec:. de France, sous la dénomination de Saint Alexandre d'Ecosse et le Contrat Social réunies à l'Orient de Paris, Chevalier Grand Aigle blanc et noir dans le 3me Temple, Expose, qu'il est sur le point de parcourir l'Italie, et qu'il compte faire un voyage devant durer six mois. Il demande un congé.
La proposition est mise aux voix, et sur les conclusions du Fr:. Orateur, le congé est accordé à l'unanimité.
Le Vénérable exprime, au nom de l'atelier, au R:. F:. Millin, combien la Resp:. M:. Loge regrette une aussi
longue absence, pendant laquelle elle sera privée des Secours d'un Ouvrier aussi habile. Il invite ce D:. F:.
à visiter les ateliers du Rite philosophique à Livourne, Florence, Alexandrie, Sienne et Gênes, dans lequels il recevra l'accueil, qu'il a droit d'attendre comme bon maçon et comme un Savant distingué dont les ouvrages et les lumières illustreront le Siècle de Napoléon le Grand.
 

Vu par nous Orateur               Pour extrait conforme                                      
      Robelot                                     Scherer Vble
.

gli altri firmatari sono: Thory, Breuillard, Poussin, Rouqueairol de St. Romain, Gouly, Lafisse, Achet, Mangourit,  Rouyer, Gradel(?).
Sembra che Millin sia rimasto in Italia più di sei mesi, perché abbiamo il suo brevetto di affiliazione alla Loggia napoletana Stella Tutelare(R.S.A.A.) in data 16 dicembre 1812. Forse (l'idea è nostra), questo Fratello aveva il compito di perlustrare i musei italiani e, probabilmente, sei mesi non bastavano.
Secondo gli «Annuaires», nel 1810 il Rito contava 28 Logge, nel 1811 - 39 e nel 1812 - 41. Ogni anno mancano, però, varie Logge dell'anno precedente, ma ne appaiono di nuove.
Dopo la caduta di Napoleone, anche la Mère Loge Ecossaise de France era costretta ad effettuare dei voltafaccia poco decorosi, e a cambiare il nome di varie Logge (come a Livorno). Però, il Rito aveva perso la sua vitalità e declinava. Molte Logge, anche in Italia, cessarono i lavori, o si affiliarono con altri sistemi.
 

Thory, nel 1818, fece un ultimo tentativo di risuscitare il suo amato Rito, ed in quell'anno, apparve di nuovo un «Annuaire», che dimostra un forte calo nel numero delle Logge. Ma questo fu l'ultimo segno di vita e, per la verità, già agli inizi di quell'anno, la Mère Loge risultò completamente addormentata, tanto che dopo il 1814 non erano più state tenute le elezioni regolamentari dei G. Ufficiali.
Nel novembre 1817 il preminente Capitolo parigino Les Cammandeurs du Mont Thabor (*G), cercò di convocare la Mère Loge, ma non ci fu risposta. Questo Capitolo si distanziò dal Rito e fu integrato nel G. Oriente.
Bésuchet ritiene che il Rito abbia continuato, almeno nominalmente, fino all'anno 1826 ma Thory, deluso, si era ritirato dalla Massoneria. Egli morì nel 1827, all'età di 68 anni.


Ci si può domandare perché un Rito, apparentemente florido, debba morire. La risposta è, probabilmente, che un Rito muore quando non ha più ragion di vita, essendosi logorate le sue stesse fondamenta.
Nella seconda metà del settecento francese, i creatori di nuovi sistemi e gradi avevano un gran da fare. Come dice Kloss, ironicamente (1), tutti i parenti e membri della corte di Salomone furono forniti di un grado, e la materia della costruzione del Tempio fu presto esaurita. Anche le Crociate non erano più capaci di aggiungere gradi cavallereschi alle centinaia già esistenti. I fabbricanti di sistemi tirarono poi in ballo i misteri cristiani (con molte versioni del grado della Rosa-Croce) ed i misteri degli antichi. Dall'Italia, e soprattutto da Firenze, veniva nuovo materiale, come la scienza del colloquio con ilmondo degli spiriti, e la magia bianca. In questa categoria rientrano anche il magnetismo animale diMesmer e gli esperimenti di Swedenborg. Un'altra direzione era dedicata alla teosofia mistica. Stark cercava i suoi segreti in Persia ed in India, mentre altri volevano trovare la felicità nella Cabala ed in sogni metafisici. Con l'avvento, in Germania, dei Gold-und Rosenkreuzer, il sogno secolare degli alchimisti ebbe nuove speranze, in quanto rifiorirono vari Riti ermetici come, appunto, quello Filosofico.
Insomma, verso la fine del secolo la confusione era tale che la Massoneria continentale, e soprattutto quella latina, rischiava di auto-strangolarsi.
Nell'ottocento, con l'esplosione delle scienze esatte, come la fisica e la chimica, gli scettici cominciavano ad abbondare e questo probabilmente spiega il grande afflusso di Fratelli nel nuovo Rito Scozzese Antico ed Accettato, che era più razionale del Rito Filosofico, nonostante gli sforzi di Thory di adeguare anche il suo sistema.

Insomma, il Rito Filosofico, non essendo basato su dei principi eterni, aveva vissuto oltre il suo tempo, ed era pertanto destinato a morire.
Concludiamo questo saggio, riportando tutte le Logge, create in Italia, dal Rito Filosofico:

 

ORIENTE

LOGGIA

 

Alessandria

Les Amis de Napoléon le Grand

Cost. G.O. de F. 19-1-1806. Aff. R.F.: 10-5-1810.

Firenze

Elisa

Cost. G.O. de F. 21-7-1809 (+Capitolo). Aff. R.F. 3-5-1811

Firenze

S. Jean d'Ecosse n° 3

Aff. R.F. 25-6-1813. Forse l'ex-Loge Napoléon (cost. G.O. de F., 25-2-1809).

 Genova

La Fidelité

Cost. R.F. 18-4-1778. Non ha ripreso i lavori nel 19°secolo.

Genova

Les Vrais Amis Réunis

Aff. R.F. 21-6-1810.

Livorno

Napoléon

Cost. G.O. de F., 24-1-1808. Aff. R.F. 28-11-1808. Nell'Annuaire 1818 la Loggiasi chiama: Les amis de l'ordre

Napoli

Les Mystères d'Hermes

Cost. R.F. 11-6-1777.

Napoli

Commandeurs du Mont Thabor n° 2

Cost. R.F. 25-6-1813. Appare sul Quadro del G.O. di Napoli (1813), come Loggia in istanza.

Napoli

Aristi

Non appare sugli Annuaires, ma sul Quadro del G.O. di Napoli 1813, come Loggia in istanza (domanda in data21-11813).

Palermo

La Vraie Lumière

Secondo le Bihan, la domanda fu letta nella Loggia du Contrat Social il 6-6-1785. Per ragioni ignote la Loggia fu iscritta soltanto il 14-5-1787. Non ha ripreso i lavori nel 19° secolo. Secondo Thory, una Loggia L'Héroïsme fu costituita 1'11-6-'87 (forse uno sbaglio).

Roma

L'Amitié à L'Epreuve

Cost. R.F. 31-12-1776 (la seconda Loggia del Rito).

Roma

La Sagesse Triomphante

Appare nell'Annuaire 1813, come Loggia in istanza. Probabilmente non fu costituita.

Roma

La réunion des Amis Sincères

 Non appare sugli Annuaires, ma menzionata da Thory,come L. costituita il 27-12-1787 (2). Nel 1802 il G.O. de F. annota che la L. è in sonno.

Siena

Napoléon-François

Cost. G.O. de F. 25-4-1811. Aff. R.F. 25-7-1811 (nell'Annuaire 1818 la L. si chiama S. Jean d'Ecosse).

Torino

L'Espérance

Cost. R.F. 21-6-1786. Non ha ripreso i lavori nel 19° secolo.

Torino

L'Amitié Eternelle

Cost. G.O. de F. 19-1-1803. Non appare sugli Annuaires, ma sul Quadro della L. Napoléon diLivorno (1813).


 
 



(*A) Nel 1783 Dom Pernety tornò in Francia, dove continuò le sue «ricerche» occulte in un ritiro chiamato «Thabor». Egli cominciò a mescolare le sue dottrine ermetiche con quelle mistiche ed occulte dello Swedenborg, e con quelle religiose della Santa Trinità e la Santa Vergine. Dopo un breve soggiorno in una prigione del Terrore, l'anziano benedettino morì nel 1796, probabilmente accolto con gioia dall'angelo Assadai. Non può destare sorpresa se il suo pasticcio massonico non gli sopravvisse per molto.

(*B) Finora non sono pervenuti alla luce documenti sull'attività di queste Logge italiane. Senza dubbio delle ricerche negli Archivi di Stato sarebbero molto utili.

(*C) Nell'epoca, questo eroe americano era accreditato presso la corte francese. Probabilmente, i libri di storia nazionale delle scuole medie americane, non riferiscono il fatto che Paul Jones, durante la guerra di indipendenza, usava portare in Olanda le navi inglesi catturate, dove venivano vendute all'asta.

(*D) Discuteremo questo Rito in un prossimo articolo.

(*E) Forse, la chiusura nel 1791 si riferiva al Capitolo Metropolitano, mentre la Loggia du Contrat Social aveva già cessato i lavori nel 1790.

(*F) Si vede che, per l'occasione, tutte e due le Logge si chiamavano Mère Loge.

(*G) Questa aristocratica Loggia, inaugurata il 15 marzo 1808, presto guadagnò fama per le sue opere di carità e per le sue sontuose Agapi. Le signore della Loggia di adozione erano conosciute per il loro lavoro per i soldati malati e feriti (ospedale S. Lazare). Gli appartenenti a questa Loggia erano divisi in 4 classi: Commandeurs fondateurs, Commandeurs Enfants du Temple, Commandeurs affiliés e Commandeurs agrégés. Nella seconda categoria si notano, fra i non-residenti, il Fr. Rutchiel, artiste statuaire à Rome, e il Fr. Violier, négociant à Naples. Forse, questi FF. erano responsabili per la Costituzione della L. Les Commandeurs du Mont Thabor n° 2 a Napoli (1813).




(1) G. KLOSS  - Geschichte der Freimaurerei in Frankreich, Damstadt 1852.

(2) C. A. THORY - Acta Latomorum ... ecc., Paris 1815.

(3) C. A. THORY - Histoire de la fondation du Grand Orient de France, Paris 1817.

(4) P. CHEVALLIER - Histoire de la Franc-Maçonnerie française, 2 voll., Paris 1967.

(5) LE BIHAN - Loges et Chapitres de la Grande Loge et du Grand Orient de France, Paris 1967.

(6) R. LE FORESTIER - La Franc-Maçonnerie templière et occultiste aux XVIIIe et XIXe siècles, Louvain

(7) F. T. B. CLAVEL 1970. - Histoire pittoresque de la Franc-maçonnerie... ecc., Paris 1844.

(8) - Annuaire Maçonnique pouR:.L:.'année 1810, 1811, 1812, 1813, 1818.

(9) - Calendrier Maçonnique à l'usage des LL:. de la correspondance du G:. O:. de France (vari anni).

(10) ED STOLPER - Contributo allo studio della Massoneria italiana nell'era napoleonica.

(11) - Tableau des FF composant la R. L. Ec. de Saint Alexandre d'Ecosse, seconde L:. du Rit Ecossais à l'O:. de Paris. L'an de la V:.L:. 5786.